Mercato auto: in Europa persi quasi 4 milioni di veicoli
Anche a livello europeo, il mercato auto continua a registrare perdite a doppia cifra, con il quinto pesante cale nel mese di novembre. Rispetto al 2019, persi 3,72 milioni di veicoli in 11 mesi.
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Novembre segna il quinto consecutivo preoccupante calo per il mercato automotive europeo. Con una perdita mensile del -17,5% sullo stesso mese del 2020, per un totale di 864.119 unità, si registra il volume più basso del periodo dal 1993.
Così, la grave erosione del mercato dei 30 paesi europei, porta a quota 3.720.000 le vetture mancanti all’appello nei primi 11 mesi dell’anno rispetto al 2019 (-25,6%). Questo quanto segnalato da Unrae.
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L’ITALIA PENULTIMA IN EUROPA
È l’Italia a registrare i numeri peggiori dopo la Germania, con una perdita pari al -24,6%, al penultimo posto fra i cinque maggiori mercati europei. Perché l’Italia, commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale Unrae, “è anche l’unico fra i Paesi più grandi a non prevedere sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni”.
Gli incentivi non bastano alla transizione
Ancora insufficiente il numero di auto a zero e bassissime emissioni nel parco circolante italiano (con la metà delle auto ante Euro 5). BEV e PHEV non superano la quota di mercato dell’11,7%: un terzo rispetto alla Germania, metà della Francia e meno della metà del Regno Unito. È in Italia, invece, che si registra la più alta diffusione di auto ibride HEV che, tuttavia, presto potrebbero non essere più considerate ibride.
“Se questo atteggiamento di indifferenza da parte del Governo resta inalterato, c’è da chiedersi come sia pensabile arrivare ai target di diffusione delle nuove tecnologie proposti in Europa. – continua Cardinali – È necessario che vengano varate misure per accelerare la transizione della domanda verso le nuove tecnologie, con incentivi all’acquisto di veicoli di ultima generazione e sviluppo di adeguate infrastrutture di ricarica”.
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NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI
Trend negativo anche per la Francia, che segna un calo del -3,2% rispetto al 2020 (-25,1% sul 2019); con una lieve positività del 2,5%, però, con il periodo gennaio-novembre 2020. Per quel che riguarda le alimentazioni, prosegue la contrazione sia del diesel che del benzina, a favore di elettriche e plug-in.
Decisamente più preoccupante la situazione in Germania (con il nuovo Governo che non ha ancora una strategia definita per l’auto), dove il mercato segna un tracollo del -31,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente. E il cumulato dei primi 11 mesi dell’anno segna una negatività del -8,1% anche sul 2020.
Cresce, invece, seppur di appena l’1,7%, il mercato automobilistico del Regno Unito. Da segnalare il market share del diesel, fermo ad appena il 5,1%. Mentre le elettriche raggiungono il 18,8% di rappresentatività e le plug-in il 23,5% – d’altronde ogni casa avrà una sua colonnina.
Anche a causa del recente aumento della tassa di registrazione, il mercato in Spagna registra -12,3% rispetto a novembre 2020, non superando le 66.399 unità. Preoccupanti le previsioni per la chiusura dell’anno: si stimano 855.000 immatricolazioni, -258% sul 2019.
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