Mercato auto: a luglio il calo si contiene con -0,72%
Pur con un calo meno significativo rispetto agli scorsi mesi, luglio è ancora un mese in perdita: pagano le auto private e gli LCV, mentre ancora una volta è il noleggio a "salvare" l'automotive.
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Quasi a contrasto con clima e politica, il mercato auto a luglio sembra contenere i crolli visti negli scorsi mesi, con una perdita delle Passengers Cars pari a “solo” un -0,72%, in linea con luglio 2021, secondo i dati forniti da Dataforce
Lo scorso anno, però, il dato fu negativo (segnò un -20% rispetto a luglio 2020), principalmente a causa dell’attesa degli incentivi e ai blocchi di partenza di agosto.
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PERDONO I PRIVATI, ANCORA
Nonostante le perdite, sono le auto private a risentire maggiormente di questo andamento negativo, mentre il noleggio (sia a lungo che breve termine) ha contribuito a contenere le perdite.
Il dato peggiore è stato riscontrato dal comparto LCV, che ha perso il 20,04% rispetto a luglio 2020 continuando così il trend negativo di giugno.
In totale, comunque, a luglio sono state targate 109.993 automobili e 11.730 veicoli commerciali leggeri, per un totale di 121.723 immatricolazioni (-2,97%), più lo scarso contributo delle importazioni parallele, per un totale compressivo di 123.163 unità.
Per il 2022, si prevede una quota totale di 1.243.000 Passenger Cars, con una flessione del 15% sul 2021.
Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, ha così commentato: “Le scelte di chi oggi acquista un’auto non sono cambiate rispetto a prima. Il grosso delle vendite è sempre stato fatto da vetture di prezzo accessibile e con buoni contenuti di prodotto e immagine. Il problema è che stiamo in una fase temporanea nella quale di questi prodotti se ne trovano ben pochi. La transizione imposta dai decisori europei è la scusa perfetta affinché le case auto realizzino una eccellente politica del margine, a discapito dei volumi, del rinnovo del parco circolante e delle migliaia di persone che
perderanno il lavoro. Se prima ero preoccupato che, dietro a una falsa bandiera ecologista, l’eccellenza tecnologica automobilistica europea venisse smantellata regalando alla Cina il futuro dominio della filiera, adesso l’invasione dei produttori cinesi è solo questione di tempo e, vista la scarsa considerazione che le case auto stanno dimostrando verso la filosofia dietro la quale sono nate, che ben vengano questi nuovi marchi a far progresso vendendo auto elettriche al prezzo che meritano”.
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CRESCE IL NOLEGGIO
Anche a luglio, quindi, il noleggio ha “salvato” l’automobile, con un +23,2% nei canali NLT e soprattutto un +58,7% per i canali a breve termine, i più performanti. Di conseguenza, il long rent sfiora un market share del 21%, mentre il short rimane fermo al 5%.
Lato privati, invece, le immatricolazioni calano del 9,15% (-6.300 unità), e anche le auto immatricolazioni calano del 17,85%.
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TOYOTA, RENAULT E CITROEN A DOMINARE IL MERCATO
Per quanto riguarda i marchi più venduti, i primi tre posti sono occupati da Toyota (+24,97%), Renault (+12,54%) e Citroen (+50,62%).
Seguono Dacia, Opel, Skoda, DR, Alfa Romeo e Cupra, anche se gli unici marchi in attivo sono Dacia, DR, Cupra, Honda, DS, Maserati ed EVO, insieme a MG e Lynk & Co.
IL CROLLO DEGLI LCV
Continua, invece, il calo del mercato dei veicoli commerciali, con un -20,04% rispetto al 2021: ne sono stati immatricolati 11.730, con una flessione di quasi 3.000 unità.
Ancora una volta è il noleggio a salvare il mercato, con un +5,91% anche se questo vuol dire appena 43 unità in più.
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L’IBRIDO PIACE ANCORA
Luglio vede una netta ripresa delle immatricolazioni delle ibride (+14,24%), e in particolare l’ascesa delle full hybrid (+42,35%) e flessione delle plug-in.
Crescono anche le auto a benzina (+6,3%), con un rallentamento delle mild hybird (+2,04%), mentre le elettriche calano del 29,3%.
Negli LCV il diesel non solo resiste, ma addirittura cresce sfiorando l’83%, mentre gli LCV elettrici e ibridi plug-in non raggiungono il 5%.
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