Diesel troppo dannoso per l’ambiente: è in arrivo la nuova maxi tassa
Nella riforma del fisco potrebbe essere inserita una manovra da quasi 20 miliardi per eliminare i Sussidi Ambientalmente Dannosi. Tra questi figura anche il gasolio, che sarebbe colpito da una "maxi tassa". Ecco cosa accadrà se il prezzo del diesel dovesse aumentare
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Tagliare i Sussidi Ambientalmente Dannosi, o SAD, così il governo sta pensando di mettere mano al prezzo del gasolio. L’idea arriverebbe dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Nell’ottica di spingere gli italiani verso i trasporti elettrici, lo Stato potrebbe quindi tagliare i quasi 20 miliardi di euro che oggi tirano giù i prezzi del diesel.
Cingolani è stato chiaro. Il taglio ai SAD è necessario, ma con un occhio a famiglie e lavoratori. “Non si devono creare scompensi sociali che sarebbero, in questo momento, quanto mai duri per categorie che peraltro hanno già subito il lungo periodo Covid. Le riflessioni che stiamo sviluppando sui sussidi ambientalmente dannosi sono di dare un segnale non ambiguo“, ha spiegato.
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COSA SONO I SUSSIDI AMBIENTALMENTE DANNOSI (SAD)
La linea del ministero è esplicita: favorire forme di mobilità meno dipendenti dall’energia fossile. In quest’ottica esistono tutta una serie di agevolazioni, i Sussidi Ambientalmente Dannosi appunto, che favoriscono l’utilizzo di prodotti energetici inquinanti.
Con l’approvazione, lo scorso 5 ottobre, del disegno legge sulla delega fiscale Palazzo Chigi dovrebbe riformare il fisco. Sebbene non ci siano espliciti riferimenti al settore trasporti, l’autotrazione sarebbe coinvolta nell’intervento alle accise di diesel e benzina.
COME SI ELIMINANO I SAD SUL DIESEL
Come già detto non c’è ancora niente di sicuro. Ma se Cingolani dovesse proseguire nel progetto di eliminare i SAD, l’arrivo dell’accisa massima per i veicoli diesel sarebbe indevitabile.
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L’idea è quella di eliminare il trattamento preferenziale del diesel sulla benzina, allineando i due importi. L’accisa del gasolio è al momento 0,617, contro i 0,728 della benzina. L’eventuale differenza di prezzo alla vendita, quindi, sarebbe poi in mano ai distributori.
COSA POTREBBE SUCCEDERE SE IL DIESEL DOVESSE COSTARE DI PIÙ
Negli scenari possibili, il più probabile è un ulteriore crollo delle vendite delle auto diesel. In un anno la quota di mercato delle auto a gasolio si è già ridotta sensibilmente. I dati di agosto 2020 parlano di un 35%, nello stesso mese di quest’anno invece poco più del 21%.
Altri aspetti, sui quali Cingolani sembra però essere attento, sono l’inflazione e la pressione sui consumatori. Stiamo già affrontando l’aumento generalizzato dei costi dei prodotti petroliferi, delle materie prime e dei trasporti.
Una scelta di questo tipo quindi non penalizzerebbe solo la platea di autotrasportatori e flotte aziendali, che spesso punta ancora sul gasolio per le lunghe percorrenze, ma anche sulle famiglie.
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La redistribuzione dei 19 miliardi raccolti dalle SAD è quindi fondamentale. Lo stesso Roberto Cingolani ha chiarito che eliminando i sussidi, il piccolo trasportatore o l’utilizzatore “non professionista” potrebbero compensare i costi grazie al vantaggio fiscale sulla dichiarazione dei redditi.
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