Donne e automotive, quanti pregiudizi (da sfatare)!

Basta con le solite banalità: “L’auto è roba da uomini“, “Le donne non le capiscono le macchine“. Che noia. La realtà è che se le donne non emergono nel mondo automotive è perché vengono spinte fin da piccole verso altre direzioni. Lo spiega benissimo Irene Paola Motta, una delle due brillanti studentesse (le prime in Italia) specializzate Mobility Engineering al Politecnico di Milano: “Basta dire ai bambini che una macchinina è un gioco da maschi. Lasciamo che sia solo un oggetto, che può essere anche molto interessante“.

VIA I PREGIUDIZI, LE DONNE SONO MOBILITÀ

E Irene Paola non era l’unica: con lei anche la collega Leticia Bala, che oggi si occupa di infrastrutture di ricarica e – è il caso di dirlo – sta progettando il futuro della mobilità. Entrambe le giovani professioniste (ormai non sono più solo studentesse) hanno partecipato al Pink Motor Day, evento dedicato proprio alle donne nel mondo nell’automotive, promosso da Fleet Magazine in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand e il patrocinio di Unrae e Aniasa.

Non pensiate, però che le donne stanno iniziando solo oggi ad insinuarsi in questo settore. Le professioniste, manager o imprenditrici, donne che lavorano nel mondo dell’automotive sono tante: al fianco di Irene Paole e Leticia, infatti, c’è Laura Clemente, Fleet Manager Althea e membro Osservatorio Top Thousand che oltre ad aver portato una piccola rivoluzione nella sua azienda, ha anche qualche consiglio da dare a tutte le donne che vogliono entrare nel mondo delle STEM e dei motori (o in qualsiasi altro settore!).

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