Il piano Ue “anti-Mosca” tra biogas e acquisto comune di metano
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Nelle scorse settimane abbiamo spesso sentito parlare di caro bollette a causa dell’aumento della materia prima di gas e metano. La Commissione europea, nel “Pacchetto di dicembre” sull’energia e l’ambiente, ha deciso di rispondere al problema. Per farlo, Bruxelles darà il via libera ad acquisto e stoccaggio collettivo di gas. E allo stesso tempo aprirà la strada a idrogeno e biogas.
A fronte dei numerosi casi di emergenza causati dalla mancanza di gas, il sistema per l’acquisto e lo stoccaggio previsto dalla Commissione sarà su base volontaria.
Una possibilità, quella della crisi, realistica, dato che il ras bielorusso Lukashenko ha più volte minacciato di bloccare le forniture al Vecchio Continente.
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COSA PREVEDE IL PIANO UE
L’idea della Commissione europea è quella di rendere disponibile agli operatori che trasportano combustibile (in Italia è la Snam) un meccanismo di acquisto e stoccaggio dei gas. Questo verrà immagazzinato in depositi comuni per creare una riserva di sicurezza.
In questo modo, se un Paese o una regione dovessero avere necessità, potranno attingere al serbatoio. La Commissione l’ha definita una “misura preventiva“.
COME SI AVRÀ ACCESSO AL DEPOSITO
Bruxelles ha posto due vincoli per lo stoccaggio e l’acquisito comune. Innanzitutto, deve intervenire una notifica iniziale alla Commissione. Secondo, il sistema deve essere «aperto», in modo che altri Stati membri si posano associare.
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LE TARIFFE DEL GAS COMUNE
Per quanto riguarda la struttura tariffaria del gas, la Commissione non ha previsto interventi specifici. L’idea è comunque quella di avere prezzi che possano ridurre la capacità di ricatto della Russia.
Il pacchetto ha proprio l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas di Mosca passando alle energie rinnovabili. Per questo l’Europa spera di poter sostituire il gas naturale con il biometano e soprattutto con l’idrogeno.
BIOGAS E IDROGENO VERDE
Per quanto riguarda il biogas la Commissione prevede una serie di sconti obbligatori e soprattutto il dovere per chi trasporta gas di dare accesso al combustibile ai produttori. L’idrogeno invece, per la prima volta al mondo, sarà regolamentato con una catena di produzione e gestione.
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TARIFFE UNICHE PER IL GAS NATURALE
Verranno anche introdotte tariffe uniche in tutta Europa per il gas, non più basate sulla “percorrenza”. Oggi il prezzo sale ogni volta che un gasdotto attraverso un confine, quindi i Paesi più vicini a Mosca sono avvantaggiati. I gasdotti che arrivano nel nostro Paese, per esempio, attraversano almeno tre Stati.
Questo modello andrebbe anche a vantaggio del biogas, che oggi rappresenta il 9% dell’intera produzione. L’Ue spera di arrivare entro il 2030 ad almeno il 25%.
L’UE USERÀ SOLO IDROGENO “LOW CARBON”
La Commissione ha anche deciso che si dovrà favorire l’idrogeno verde, ossia quello totalmente carbon free, o quello “low carbon” (che taglia del 70% le emissioni). Riducendo così l’utilizzo di quello blu, prodotto in parte dall’uso di fossili.
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Secondo le stime di Bruxelles, tutto questo impianto dovrebbe condurre a moltiplicare almeno per dieci il ricorso a queste due fonti di energia entro il 2050.
IL PREZZO DEL GAS RUSSO
I ministri degli esteri del G7 hanno avvertito Mosca di ridurre l’assembramento di militari al confine con all’Ucraina. Per contro, il prezzo del gas in Europa di provenienza russa è salito del 10% sopra quota 116,4 euro per megawatt l’ora.
È la prima volta che il gas raggiunge queste quotazioni dall’inizio di ottobre, secondo i dati Ice. Il prezzo si è poi assestato +8,15%, a 114,4 euro. Restano comunque i valori massimi degli ultimi due anni (fino al 2020 il prezzo medio della materia prima era attorno a 15 euro).
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