Euro 7, la decisione definitiva rimandata a luglio
Rimandata nuovamente la decisione definitiva sul pacchetto Euro 7 e i costruttori temono per gli ulteriori ritardi. Perché se non dovessero arrivare le linee guida entro settembre 2025, l'accavallamento con l'elettrico sarebbe devastante.
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L’approvazione dello standard Euro 7 non è vicina. La decisione infatti è stata rimandata a luglio, quando dovrebbe essere presentata la proposta definitiva.
NON ARRIVA PRIMA DEL 2025
Certo, il nuovo quadro normativo non dovrebbe essere effettivo prima del 2025, quando andrà a sostituire la normativa Euro 6 in vigore dal 2014. L’industria dell’auto è però preoccupata. Innanzitutto perché i costruttori hanno bisogno di certezze, soprattutto nel momento in cui si trova ad affrontare anche la transizione energetica e la crisi dei semiconduttori.
I ritardi poi si stanno accumulando: l’approvazione era prevista inizialmente per la prima metà del 2021, quando però la Commissione aveva deciso per un primo rinvio, ad aprile 2022. La nuova data di scadenza è il 20 luglio.
Nel giustificare i ritardi la Commissione europea ha indicato la necessità di applicare le nuove normative contemporaneamente ad auto, furgoni e camion.
I PROBLEMI DELL’EURO 7
Il pacchetto Euro 7 ha suscitato diversi dubbi. Tra tutti, i costruttori temono l’aumento esorbitante dei costi di produzione per rispettare le nuove normative. (Una problematica che aveva già caratterizzato l’Euro 6 e aveva ridotto a tal punto i margini sulle compatte del segmento A che le Case hanno finito col dismetterne la produzione, come abbiamo spiegato qui).
Proprio nei giorni scorsi è stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a sottolineare il problema dei costi di produzione. “In questo momento l’Europa vuole anche l’Euro 7, uno standard che alle aziende automobilistiche costa moltissimo e come investimento rischia di sovrapporsi a quello per l’elettrico“, ha detto chiaramente.
Acea spera in un “rapido accordo” (ovvero entro la fine dell’anno) che permetta di “avere chiarezza e il tempo necessario per affrontare i futuri cambiamenti“. L’ideale, secondo l’associazione, sarebbe l’ìingresso dell’Euro 7 il primo settembre del 2025. Questa scadenza permetterebbe ai costruttori il tempo necessario a prepararsi, senza dilatare troppo i tempi, mettendo in difficoltà il mercato.
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