Anche gli aerei nella transizione green: i progetti di Europa e compagnie
L'aviazione, anche a causa del COVID, sta vivendo una forte crisi, unita alla sempre più agguerrita concorrenza dell'alta velocità su rotaie. Per non farla scomparire, Unione Europea e compagnie aeree hanno un programma di investimenti molto importante.
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I paesi europei hanno nel mirino l’aviazione. O meglio, l’aviazione tradizionale, come dimostra la legge francese tanto chiacchierata ultimamente, che propone di annullare i voli domestici se possono essere sostituiti da viaggi in treno di meno di 2 ore e mezza.
Gli aerei, a causa dell’enorme quantità di energia che spendono, sono in assoluto i mezzi di trasporto più inquinanti, molto più delle automobili, e per questo sono oggetto di profonda discussione negli ultimi tempi. Secondo i dati dell’Air Transport Action Group, infatti, i voli commerciali oggi sono il 2% di tutte le emissioni di CO2 e il 12% di tutte le emissioni del settore dei trasporti, con l’80% dovuto a voli con distanza superiore a 1.500 km.
La stessa Greta Thunberg aveva fatto parlare di sé rinunciando ad utilizzare l’aereo nel suo giro del mondo per la sensibilizzazione sull’ambiente.
L’esempio della giovane svedese è stato seguito dagli organizzatori di Extreme E, un nuovo motorsport iniziato ad Aprile 100% green, che vede SUV fuoristrada correre nelle areee più estreme del pianeta, alimentati da energia elettrica ricavata in modo sostenibile, e con spostamenti tra una tappa e l’altra tramite nave ad alimentazione ecologica.
Ma l’Europa, e la società, non puntano a eliminare l’aviazione, quanto più a modificarla, in modo che proprio come le auto e le moto usi un’alimentazione non inquinante e sostenibile. E questo è un obiettivo che prima di tutto vuole raggiungere l’Unione Europea.
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L’AVIAZIONE GREEN È PARTE DEL PIANO DI DECARBONIZZAZIONE UE
L’enorme programma di decarbonizzazione dell’Unione Europea per il 2050 include, quindi, anche l’aviazione sostenibile. La Commissione, nella giornata del 23 Febbraio 2021, ha annunciato che finanzierà lo sviluppo di nuovi aerei alimentati da carburanti sostenibili, per creare una nuova generazione di velivoli ultra efficienti a basse emissioni di carbonio.
Il programma di sviluppo è stato affidato a CleanSky2, una joint venture tra l’istituzione del Vecchio Continente e l’industria aeronautica europea, la quale vuole lavorare focalizzandosi su tre punti chiave:
- Prototipi ibridi e full electric;
- Cabine e architetture aeromobili ultra-efficienti;
- Sviluppo di tecnologie per i velivoli con alimentazione a idrogeno.
CleanSky2 punta a introdurre, entro il 2030, una nuova serie di aerei di linea regionali a raggio corto e medio, che potrebbero entrare in servizio entro il 2035, con l’obiettivo di renderli il 75% della flotta delle compagnie aeree commerciali nel mondo entro il 2050.
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SINGLE EUROPEAN SKY
Oltre a finanziare lo sviluppo di nuovi mezzi, l’Unione Europea ha intenzione di finanziare anche progetti di miglioramento della gestione del traffico aereo per ridurre le emissioni, puntando sull’iniziativa “Single European Sky“. La Commissione vuole che l’Europa abbia “il cielo più efficiente e rispettoso dell’ambiente per volare del mondo“.
Il finanziamento rientra nel più grande investimento di 10 miliardi di euro, che l’UE destinerà a centri di ricerca divisi tra Stati europei e industrie.
L’iniziativa non è nuova: “Single European Sky” esiste da oltre dieci anni, e ha l’obiettivo di consolidare i sistemi nazionali di controllo del traffico aereo, in modo da avere una maggiore efficienza nella gestione delle flotte per ovviare, per esempio, al problema che vede aerei spesso costretti a seguire rotte indirette per non attraversare i “confini” degli Stati.
Un’iniziativa che curiosamente è stata ben accolta sia dall’industria sia dagli ambientalisti, ma resa difficile dai governi nazionali che si sono dimostrati restii a cedere il controllo dei loro cieli.
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PRODUTTORI E COMPAGNIE VERSO L’AVIAZIONE GREEN
Oltre all’Europa, anche le stesse aziende si stanno mobilitando per rendere più sostenibili prodotti e servizi, in modo da non rimanere indietro e per non subire altre conseguenze oltre a quelle, pesantissime, dovute alla pandemia di COVID-19.
ALASKA AIRLINES E I BIOCARBURANTI
Tra le compagnie più impegnate nella ricerca e nello sviluppo di carburanti sostenibili, e quindi per la riduzione delle emissioni, c’è Alaska Airlines, che punta ad alimentare i suoi aerei con il 50% di carburante derivato da rifiuti urbani.
Di recente, la compagnia ha stretto un’alleanza con SkyNRG, che fornirà ad Alaska Airlines carburanti realizzati da rifiuti solidi urbani riciclati. Non sono piccoli i vantaggi che ne potrebbero derivare:
- Aumento della capacità di smaltire il pattume urbano in modo più ecologico e produttivo;
- Riduzione dei costi di produzione, su larga scala, del carburante per gli aerei;
- Riduzione dell’inquinamento atmosferico.
In particolare, i biocarburanti sono destinati agli aerei intercontinentali, perché come visto sopra il futuro dei piccoli aerei sembra composto di motori elettrici o ibridi.
Alaska Airlines è impegnata nello sviluppo di un carburante “50/50”, ovvero diviso tra biocarburanti uniti al classico “Jet A Fuel”, dal 2010, e i test che ha eseguito hanno dato esiti molto positivi, sia per la resa energetica sia per la sicurezza a bordo.
La collaborazione con SkyNRG punta a produrre biocarburanti da una gran quantità di rifiuti, urbani ma non solo. Rifiuti che ogni anno sono immagazzinati e sepolti ovunque in grandi quantità, e costituiscono una pericolosa minaccia per la salute di molti ecosistemi.
La compagnia statunitense, comunque, ha come traguardo quello di avere un prodotto nuovo e innovativo in grado di sostituire i vecchi carburanti, e grazie alla collaborazione con SkyNRG questo obiettivo non sembra tanto lontano.
BOEING SOLO A BIOCARBURANTE
L’obiettivo sembra essere condiviso anche da Boeing, che, sempre negli ultimi mesi, ha dichiarato che inizierà a fornire alle compagnie aeree velivoli alimentati esclusivamente a biocarburante, ed entro il 2030 saranno gli unici mezzi di trasporto aereo che ha intenzione di fornire.
Il costruttore quindi vuole cambiare radicalmente la sua produzione, e per farlo collaborerà con produttori di motori. Dovrà inoltre cambiare i suoi sistemi di aeromobili e ottenere certificazioni di sicurezza da tutti gli enti di regolamentazione del globo.
La scelta di Boeing è in linea con l’obiettivo dell’International Air Transport Association, che vuole ridurre le emissioni di carbonio degli aerei a metà dei valori del 2005 entro il 2050. L’azienda comunque è già avanti, perché nel maggio 2018 ha realizzato il primo volo aereo commerciale al mondo alimentato a biocarburante, e che ha coperto la tratta Seattle-Memphis.
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I RISCHI DEL BIOCARBURANTE
Gli obiettivi delle due aziende sono importanti, ma possono addirittura fare altri danni senza le dovute attenzioni. Non tanto quello prodotto con i rifiuti, come obiettivo di Alaska Airlines, quanto quello scelto da Boeing, che viene realizzato con residui agricoli o forestali, oli da cucina e grasso di pollo.
In questo caso i danni possono aumentare, se per la sua produzione la Terra deve essere ripulita dalla vegetazione per far spazio alle colture destinate ai biocarburanti. Anche in questo caso, quindi, la sostenibilità dovrà riguardare non solo l’alimentazione ma l’intero processo produttivo, sia dei mezzi che dei carburanti.
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