Marlia (MotorK): “Dal sito alla suite: ecco come si è evoluto il digital automotive”
Ripercorriamo con Marco Marlia, Ceo di MotorK, gli ultimi anni di evoluzione del digital applicato all’automotive e la crescita dell’azienda, che dal novembre scorso è quotata in Borsa.
In questo articolo
Digitalizzare il settore automotive: fin dalla sua nascita, nel 2010, questo è stato, ed è tuttora, l’obiettivo di MotorK. Un’intuizione vincente, che ha trovato concreta realizzazione nel corso dell’ultimo decennio. L’intera industria delle quattro ruote, infatti, ha abbracciato la rivoluzione digital, accelerando ancora di più su questo ambito dopo l’avvento del Covid.
E non a caso oggi MotorK, nata come start-up, è un’azienda quotata in Borsa e presente con i suoi uffici in 7 Paesi (oltre all’Italia, Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito e Israele), con un’offerta che raggiunge oltre 50 Paesi dell’area Emea. Un vero punto di riferimento del tech. Abbiamo intervistato il Ceo e fondatore, Marco Marlia, per scoprire i segreti alla base di questo successo e i piani futuri.
Approfondisci: Il futuro della mobilità? È la tecnologia
COME CAMBIA IL DIGITAL AUTOMOTIVE
Una premessa è fondamentale: l’evoluzione dell’offerta digitale ha subito una prepotente accelerata dopo l’avvento della pandemia. “Il Covid, con tutte le sue implicazioni, ha portato un cambiamento che non c’era mai stato nel ventennio precedente. Negli ultimi 18 mesi, tutte le tecnologie che riguardano il touchpoint con il cliente, che in precedenza erano una parte della strategia, sono diventate il cuore della stessa strategia” esordisce Marlia.
Di conseguenza, anche l’offerta si sta trasformando “dal semplice sito web a una serie completa di tool: credo che il numero di strumenti digitali che il concessionario o la Casa auto avranno a disposizione tra 24 mesi sarà il triplo rispetto a quelli che avevano due anni fa. Anche noi siamo passati da una proposta di strumenti a una proposta di una suite integrata di soluzioni”.
E senza la carenza delle materie prime che ha colpito il mondo negli ultimi mesi, l’impatto avrebbe potuto essere ancora più “disruptive”. “L’automotive è uno dei settori che ha subito maggiormente l’intersezione tra la pandemia e il chip shortage. Quest’ultimo trend, unito alla mancanza di prodotto, sta frenando gli investimenti” sottolinea Marlia. La strada, però, è tracciata e inarrestabile.
L’EVOLUZIONE DI MOTORK
Così come lo è la crescita di MotorK. “Quando abbiamo intuito gli impatti del Covid, abbiamo individuato una nuova sfida, ovvero costruire una vera e propria suite di strumenti che sarebbero serviti ai concessionari e all’industria automotive in generale per affrontare il cambiamento. Proprio da qui nasce l’idea della recente quotazione in Borsa di MotorK, mirata prima di tutto a sostenere gli investimenti e ottenere un taglio dimensionale più grande” spiega ancora Marlia.
Se infatti all’inizio del 2021 MotorK, in totale, contava sull’apporto di circa 200 persone, l’azienda ha iniziato il 2022 con oltre 400 dipendenti, e, entro fine anno, è previsto l’inserimento di altre 150 risorse.
Lo sviluppo organico, però, è soltanto una delle regioni che ha determinato la quotazione in Borsa (nel novembre scorso MotorK ha debuttato su Euronext Amsterdam, ndr.). “Cresceremo acquisendo alcune piccole realtà del mercato e integrandole all’interno del nostro gruppo – rivela il Ceo di MotorK – C’è poi un’altra ragione che ci ha portato a quotarci in borsa: sempre più i grandi gruppi, sia OEM, sia noleggiatori, si stanno consolidando a livello globale e noi vogliamo supportare questa tipologia di clienti, proponendoci come un interlocutore sicuro e affidabile”
FRONTIERE PANEUROPEE
Concessionari, Case auto, noleggiatori e aziende in generale puntano tantissimo sugli strumenti tecnologici. E la pandemia, come detto, ha impresso una potente accelerata in tutti i principali mercati.
“Il trend è quello di un allineamento tra i vari Paesi del Continente, dovuto al fatto che i Costruttori stanno consolidando le proprie strategie paneuropee” afferma Marlia.
Leggi anche: La mobilità condivisa supera la prova del Covid
IL POTERE DELLA FLESSIBILITÀ
Ma quando potremo arrivare a un customer journey di acquisto o noleggio interamente digitale? Cosa manca ancora per realizzare questo obiettivo?
“Di per sé digitalizzare il 100% del customer journey non è un obiettivo; l’obiettivo deve essere soddisfare le esigenze dei clienti e, quindi, raggiungere la vera omnicanalità ed essere ‘neutrali’ rispetto alle sue scelte – risponde Marlia – Il vero potere, dunque, è nella flessibilità. Oggi abbiamo già tutte ‘le tessere del puzzle’ per proporre un’offerta interamente on-line, ma le procedure sono ancora complesse. Pensiamo che però già nei prossimi 24 mesi il customer journey digitale possa diventare una commodity”.
PRESENTE E FUTURO
Chiudiamo la nostra intervista a Marco Marlia con una domanda sul passato e una sul futuro. La prima riguarda qualche consiglio da fornire alle nuove start-up che, sempre più, nascono sul mercato. “Quando siamo nati noi il concetto di start-up era certamente meno ‘cool’ rispetto ad oggi – osserva il Ceo di MotorK – Oggi, invece, anche in Italia comincia ad esserci un vero e proprio ecosistema, che consente alle start-up di imparare dagli errori già fatti da altri in passato. Quindi il consiglio che darei è proprio ‘fare leva’ sull’ecosistema”.
La seconda domanda, invece, è: come si immagina Marlia il futuro di MotorK tra 5 anni? “Senza dubbio, l’ecosistema dell’automotive retail sarà cambiato significativamente e le interazioni con i clienti saranno basate al 100% sulla tecnologia. In questo contesto, vedo MotorK come un grande provider europeo che offrirà ai player della filiera tutti gli strumenti necessari per gestire il loro business digitale”.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.