FCA ed Eni, un nuovo carburante per ridurre le emissioni
Basato su una miscela contenente il 15% di metanolo e 5% di bio-etanolo, il nuovo carburante alternativo A20, sviluppato da FCA ed Eni, è stato sottoposto a una sperimentazione di 13 mesi nei quali 5 Fiat 500 del car sharing Enjoy hanno percorso senza problemi circa 50.000 km.
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Il Gruppo FCA ha sviluppato insieme ad Eni un nuovo carburante, che promette di abbassare le emissioni di anidride carbonica. Si tratta dell’A20, caratterizzato da un basso livello di CO2, grazie al suo contenuto: 15% di metanolo e 5% di bio-etanolo.
Il nuovo carburante consente un taglio delle emissioni di CO2 fino al 3% allo scarico, utilizzando la nuova procedura di omologazione WLTP (Worldwide Harmonised Light Vehicle Test Procedure). Merito della formulazione a basso contenuto carbonico, la componente bio e l’elevato numero di ottano.
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LA FLOTTA DEL CAR SHARING ENJOY HA TESTATO IL NUOVO CARBURANTE A20
Il nuovo alternative fuel A20 è stato messo alla prova da cinque Fiat 500 della flotta di car sharing Enjoy, a Milano. Durante i 13 mesi di sperimentazione del carburante, sono stati effettuati circa 9mila noleggi e percorsi 50mila chilometri senza registrare alcun inconveniente. Confermata la riduzione del tasso di emissioni. Inoltre, grazie all’alto numero di ottano, migliorano le prestazioni.
Il combustibile alternativo è stato sviluppato nell’ambito dell’accordo siglato da Eni e il Gruppo FCA a novembre 2017. Le due aziende sono già a lavoro per migliorarne la composizione. Nei prossimi mesi, infatti, verranno aumentate le quote di componenti di origine rinnovabile per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 well-to-wheel, ovvero nell’intero processo di produzione, trasporto e utilizzo del carburante, dall’estrazione delle materie prime alla combustione.
FUNZIONA SULLE AUTO A BENZINA
Il nuovo carburante A20 è stato studiato per ridurre le emissioni dirette e indirette di CO2 e soprattutto per renderlo compatibile con la maggior parte delle vetture a benzina vendute dal 2001 in poi (ovvero, in Italia, circa 12 milioni di auto), che rappresentano oltre il 60% del parco circolante a benzina nel nostro Paese.
La fine della sperimentazione costituisce un ulteriore passo di Eni ed FCA verso una sempre maggiore attenzione alla mobilità sostenibile: un contributo concreto per abbassare le emissioni e l’inquinamento ambientale.