Fiscalità delle auto aziendali: il Governo si impegna a riallineare l’Italia con il resto d’Europa
Finalmente qualcosa si muove sulla fiscalità delle auto aziendali: attraverso un ordine del giorno, approvato oggi, il Governo italiano si impegna finalmente a valutare l'allineamento della detraibilità dell'Iva e della deducibilità dei costi ai livelli europei.
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Contestualmente al via libera alla Manovra 2022, Governo ha approvato un ordine del giorno per impegnarsi a valutare l’allineamento tra le normative italiane e quelle europee sulla fiscalità delle auto aziendali.
Una notizia molto importante, accolta con grande favore da Aniasa, che da anni si batte affinché il penalizzante squilibrio tra l’Italia e gli altri Paesi venga eliminato. E che arriva dopo che la Legge di Bilancio 2022 non ha elargito alcun incentivo per il settore delle quattro ruote.
FISCALITÀ DELLE AUTO AZIENDALI: L’IMPEGNO DEL GOVERNO
L’ordine del giorno in questione è stato presentato dall’Onorevole Sara Moretto e impegna il Governo “a valutare la possibilità di allineare la percentuale della detraibilità dell’Iva e della deducibilità dei costi delle auto aziendali ai livelli europei con il fine di incentivare e sostenere le Partite Iva che utilizzano le autovetture ai fini professionali, le aziende che usufruiscono delle flotte aziendali fortemente colpite dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 nonché in generale il settore dell’automotive”.
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“La questione dello squilibrio tra l’Italia e il resto dei paesi europei in merito alla detraibilità dell’Iva e alla deducibilità dei costi delle auto aziendali è nota a Parlamento e Governo, anche attraverso i diversi emendamenti e atti da me presentanti – sottolinea la deputata Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera – Da anni si scontra con costi e coperture ma ritengo che in un momento come questo, in cui tanto si sta mettendo in campo per aumentare la competitività del nostro paese, non sia più rimandabile la revisione di norme che penalizzano parti importanti dell’economia del nostro Paese”.
Per questo motivo, aggiunge Moretto, “ho proposto un ordine del giorno, che è stato approvato, per impegnare il Governo a valutare un allineamento tra le normative italiane e quelle europee, così da incentivare e sostenere le Partite Iva e le aziende. È un primo, importante passo e mi impegno fin d’ora a monitorarne gli sviluppi e chiedere con forza che si proceda in questa direzione”.
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IL COMMENTO DI ANIASA
“Finalmente un riconoscimento tangibile su una battaglia storica dell’Associazione che negli ultimi mesi ha trovato crescente sensibilità negli stakeholder istituzionali e e nel mondo della politica”: questo il commento a caldo di Aniasa. Quest’anno l’unico strumento per incidere alla Camera dei Deputati sulla Legge di Bilancio è stato proprio lo strumento degli ordini del giorno.
“Ecco perché assume significativa importanza l’ordine del giorno dell’On. Sara Moretto. E’ la prima volta che viene presentato e approvato un ordine del giorno sulla fiscalità dell’auto aziendale; un primo passaggio sul percorso che auspicabilmente porterà il nostro Paese a rivedere nei prossimi mesi questa penalizzante imposizione fiscale che non ha pari in Europa” aggiunge l’associazione.
L’obiettivo a più riprese evidenziato da Aniasa è annullare definitivamente il regime di proroga praticato da oltre 30 anni rispetto alle Direttive europee che consentono la detraibilità totale dell’Iva e la deducibilità del costo di acquisto e di gestione dell’auto aziendale.
IL GRAVE ATTUALE DISALLINEAMENTO
Si tratta come sappiamo di un grave disallineamento, una minor competitività, specialmente per l’export. Un tema sottolineato negli ultimi mesi anche da tutte le altre associazioni automotive.
“Su una vettura aziendale media (valore 30.000 euro) il totale di detrazioni e deduzioni fiscali in Italia ammonta a 5.778 euro, meno di un quinto di quanto riescono a ‘scaricare’ le aziende tedesche e spagnole e circa un quarto di Francia e Gran Bretagna. Il recupero di questo gap, che supera il 400%, permetterebbe una maggiore diffusione dell’auto aziendale, che con il suo più rapido turn-over contribuirebbe a ridurre l’età media del parco circolante attraverso un turnover più rapido del nostro parco auto, con un’accelerazione dell’inserimento in flotta di autovetture a basso impatto ambientale” conclude Aniasa.
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