Fusione PSA-FCA è realtà, closing in un anno: condizioni e obiettivi
FCA e PSA ufficializzano l'ok dei rispettivi CdA per lavorare a una fusione paritaria dalla quale nasce il quarto gruppo mondiale per volumi. Sinergie, dettagli finanziari, composizione societaria del nuovo soggetto
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Avanti con la fusione. Gruppo PSA e Gruppo FCA diverranno il quarto costruttore al mondo per volumi realizzati, il terzo per fatturato. Dalla proposta di accordo emersa lo scorso ottobre si passa a una nuova fase, con il via libera definitivo e la firma tra Mike Manley e Carlos Tavares, passo che porterà, nel giro di 12-15 mesi al closing dell’operazione.
FUSIONE FCA-PSA
“Questa fusione rappresenta una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte nel settore attraverso il nostro impegno a guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità ecologica, sicura e sostenibile e a offrire ai nostri clienti prodotti, tecnologie e servizi d’eccellenza”, il commento di Carlos Tavares, presidente del Consiglio di Gestione di Groupe PSA.
“Sono pienamente convinto che grazie al loro immenso talento e approccio collaborativo, i nostri team saranno in grado di massimizzare le performance con energia ed entusiasmo”. Carlos Tavares sarà l’a.d. del gruppo risultante dalla fusione, mentre la presidenza sarà in capo a John Elkann.
“Questa è l’unione di due società con marchi incredibili e persone appassionate e competenti. Entrambe hanno affrontato momenti di estrema difficoltà e ne sono uscite ancora più agili, intelligenti e formidabili.
Le nostre persone hanno un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità da cogliere perché rappresentano la strada per renderci ancora migliori nel fare quello che facciamo”, ha aggiunto Mike Manley, amministratore delegato di FCA.
La reazione dei mercati ha visto il titolo FCA aprire in crescita oltre l’1%, per Peugeot un +0,87%. Notizia, quella della fusione, ampiamente annunciata già martedì, con il via libera del Consiglio di sorveglianza del gruppo transalpino.
MERCATI, I PUNTI FORTI FCA E PSA
La forza del nascente gruppo si svilupperà su una realtà solida in America Latina e Nord America grazie al contributo FCA, chiave per un ritorno di PSA sul mercato nordamericano, dove poter contare sulla rete Jeep, RAM, Chrysler, sul fronte del gruppo francese, la posizione sul mercato costruita da Tavares in Europa dà nuova forza a FCA. Da questi due mercati arriveranno i maggiori ricavi previsti, Europa con un contributo del 46% e Nord America al 43%. Ricavi che, sulla base dei risultati maturati nel 2018, valgono circa 170 miliardi di euro, da 8,7 milioni di veicoli venduti.
PSA e FCA dovranno sviluppare la presenza a est, sul mercato cinese, farlo attraverso i marchi di pregio sui quali potrà contare la nuova realtà. La galassia di brand copre dal segmento delle piccole citycar fino alla fascia premium e lusso, con Maserati, Alfa Romeo e la proposta di alto profilo Peugeot.
SINERGIE, I RISPARMI DA PIATTAFORME E PRODOTTO
Dall’operazione, PSA e FCA attendono un giudizio dei mercati positivo e un rating di grado Investment. La fusione genererà sinergie per un valore di 3,7 miliardi di euro, ottimizzazione dei costi che per il 40% atterranno al prodotto, le piattaforme, la tecnologia. Un ulteriore 40% verrà generato da risparmi su acquisti, economie di scala e migliori prezzi, fino a un 20% da ascrivere ai risparmi su marketing, information-technology, logistica, amministrazione e spese generali.
Sinergie che varranno l’80% del dato prospettato al quarto anno successivo alla fusione, un target per il quale si impegneranno 2,8 miliardi una tantum.
Dalla fusione non sono previste chiusure degli impianti produttivi, confermano da FCA e PSA.
PRODOTTO, DUE ARCHITETTURE CRUCIALI
Diventa cruciale la previsione della produzione di veicoli per 2/3 dei volumi attraverso due piattaforme, che andranno a presidiare il segmento Small e quello Compact-Midsize. Piattaforme che sono già in “casa” PSA, dalla CMP che dà vita alle utilitarie – berline, crossover e suv – alla EMP2 dei progetti di segmento C e D.
La varietà dell’offerta sarà ampissima, su Fiat è stato già profilato un impegno superiore nel segmento B, facendo leva proprio sulla piattaforma messa a disposizione da PSA; copertura del mercato che si spingerà fino alle proposte premium, l’offerta di suv e pick-up, senza tralasciare la nicchia delle sportive con Maserati.
Non solo piattaforme congiunte ma anche famiglie di motori sulle quali sviluppare investimenti efficienti, proseguendo sulle nuove tecnologie, dell’assistenza avanzata alla guida, delle soluzioni connesse e i servizi per la mobilità.
Sono gli orizzonti sui quali dovrà ottimizzarsi l’offerta dei brand PSA-FCA.
IN CDA ANCHE RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI
La compagine societaria risultante dalla fusione alla pari prevede un Consiglio di Amministrazione composto da 5 membri di nomina FCA e 5 di nomina PSA, su un totale di 11 e con una prevalenza di componenti indipendenti (5 su 9 membri non esecutivi) compresa la vicepresidenza e un direttore senior non esecutivo.
Nel board siederanno anche due rappresentanti dei lavoratori, ciascuno espressione di PSA e FCA. Confermata la quotazione sulle piazze di Parigi, Milano e New York, come le operazioni relative ai dividenti straordinari che pagherà FCA e la distribuzione della quota del 46% detenuta da PSA in Faurecia.
LE CONDIZIONI FINANZIARIE CORRELATE
“È previsto un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione per le partecipazioni azionarie di EXOR N.V., Bpifrance , Dongfeng Group (DFG) e la famiglia Peugeot (EPF/FFP). Unica eccezione, a EPF/FFP sarà concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione (o del 5% a livello di Groupe PSA), tramite l’acquisto di azioni da Bpifrance e/o da DFG e/o sul mercato.
EXOR, Bpifrance e EPF/FFP saranno inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, a Bpifrance sarà concesso di ridurre del 5% la propria partecipazione in Groupe PSA o del 2,5% nella società risultante dalla fusione. DFG ha concordato di vendere, e Groupe PSA ha concordato di acquistare, 30,7 milioni di azioni prima del closing (tali azioni saranno cancellate). Con riferimento alla restante quota di partecipazione in Groupe PSA, DFG sarà soggetta a lock-up fino al perfezionamento dell’operazione. Successivamente al closing, DFG deterrà quindi il 4,5% del nuovo gruppo.
EXOR, Bpifrance, la famiglia Peugeot e Dongfeng si sono individualmente e irrevocabilmente impegnati a votare a favore dell’operazione nelle rispettive assemblee di FCA e Groupe PSA.
DISTRIBUZIONE DEI DIVIDENDI
Prima del closing, FCA distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro mentre Groupe PSA distribuirà ai propri azionisti la quota del 46% detenuta in Faurecia.
Inoltre, FCA continuerà a lavorare alla separazione della partecipazione detenuta in Comau, che sarà effettuata quanto prima successivamente al perfezionamento dell’operazione, a beneficio degli azionisti del nuovo gruppo. Questo permetterà agli azionisti del nuovo gruppo di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo al contempo il valore significativo degli asset e dei punti di forza di Groupe PSA e di FCA in termini di quote di mercato e potenziale dei brand.
Ciascuna società intende distribuire un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020 relativo all’esercizio 2019, soggetto all’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione e azionisti. Al closing, gli azionisti di Groupe PSA riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per ogni azione di Groupe PSA detenuta, mentre gli azionisti di FCA avranno una azione della società risultante dalla fusione per ogni azione detenuta in FCA”.