L’auto a GPL conviene? Pro e contro dell’alimentazione a gas
Perché convengono le auto GPL e a chi, oltre al tema del minor costo del carburante alla pompa? Passiamo in rassegna i punti forti e le criticità delle auto bifuel a GPL
Nella “tempesta perfetta” del caro carburanti, è percepita come l’alimentazione meno costosa nel fare rifornimento – ricarica elettrica a parte -. L’auto a GPL storicamente ha avuto un ruolo complementare e di secondo piano sul mercato italiano, bifuel schiacciata dalle preferenze diffuse su benzina e diesel. Prima di passare in rassegna pro e contro del GPL, diamo uno sguardo al mercato nel primo terzo del 2022.
AUTO A GPL, IL MERCATO
Su base annua – nell’orizzonte tra gennaio e aprile – si registra un +6% delle immatricolazioni, a 37.813 esemplari. Rappresentano poco più del 30% dei volumi ancora detenuti dalle auto diesel in Italia. Vedremo a breve perché il parallelo è degno di nota.
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La quota di mercato delle auto GPL é dell’8,6%, contro ad esempio il 9,2% delle full hybrid, il 5,1% delle auto ibride plug-in (volumi pari a 22.749 auto immatricolate tra gennaio e aprile) e il 3,3% di quota delle elettriche a batteria (14.399 esemplari).
COS’È IL GPL
Prima di entrare nel dettaglio dei pro e dei contro delle auto a GPL, cominciamo col dire cos’è il GPL: questa alimentazione è una miscela di idrocarburi che si ottiene dalla raffinazione del petrolio. Al suo interno troviamo soprattutto il propano, ma anche l’etano, il butano, l’etilene e il butilene.
I PRO DELLE AUTO A GPL
Tra i pro delle auto a GPL vanno annoverati diversi fattori, di certo il più impattante e allettante per gli automobilisti è il prezzo del carburante alla pompa. Le rilevazioni medie condotte a metà maggio indicano un prezzo di 0,834 euro/litro, in una fase nella quale la benzina passa di mano a oltre 1,83 euro/litro in modalità self service.
La spesa carburante inferiore è il principale dei punti forti, anche se va bilanciato da una realtà d’uso che registra consumi superiori, classificabili tra i contro. Inoltre, anche il GPL ha subìto un incremento dei prezzi, iniziato nel 2021 e con un’impennata nell’ottobre, per posizionarsi sui valori attuali, di oltre 0,83 euro/litro (0,58 euro/litro il prezzo industriale, al quale sommare iva e accise – leggi quanto guadagna lo Stato sui carburanti -).
Altro punto forte del GPL, l’essere un carburante pulito, più pulito rispetto a benzina e diesel. Non emette infatti zolfo, benzene e piombo. Le emissioni di Co2 sono, mediamente, inferiori del 15% se paragonate all’alimentazione benzina.
In un confronto diretto con le auto diesel, soggette a blocchi alla circolazione sempre più spesso per le omologazioni più datate, l’auto a GPL, in ragione del costo del carburante particolarmente basso, può diventare un’alternativa per quanti non percorrono decine e decine di migliaia di chilometri ogni anno. Rispetto al benzina, la maggiore convenienza del carburante alla pompa, ne fa un’alimentazione “ponte”, tra benzina e diesel.
Altro vantaggio dei sistemi a GPL, la possibilità di attuare una conversione su motori benzina. Con relativa facilità e poca spesa, infatti, si può installare un serbatoio e il corredo di accessori per il corretto funzionamento del motore, su auto esclusivamente benzina.
I CONTRO DELLE AUTO A GPL
Di contro, l’auto a GPL non consuma poco. Avendo il GPL un minore potere calorifico rispetto alla benzina, il motore deve bruciare più carburante per spostarsi. In media, il motore “beve” il 20% in più di carburante rispetto ad un motore termico tradizionale. Va poi presa in considerazione la diffusione della rete di rifornimento che può non essere capillare né coincidere con le stazioni di servizio a erogare benzina e diesel.
Tra i contro, ancora, le prestazioni insufficienti di quei motori GPL aspirati. L’offerta sul mercato delle auto nuove è pressoché interamente composta di motori turbo GPL, che offrono prestazioni adeguate. Sul mercato dell’usato potreste trovare trasformazioni aftermarket o modelli trasformati dalla casa, con motori aspirati: sappiate che le prestazioni non sono affatto esaltanti.
Anche i costi di manutenzione dell’auto a GPL sono più alti rispetto a quelli di una vettura tradizionale: è vero, infatti, che l’usura del motore è minore, ma è altrettanto vero che per legge il serbatoio del gas deve essere cambiato periodicamente (ogni dieci anni) e che ogni 20mila km il filtro va sostituito.
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Altro punto “controverso”, specialmente vero sulle auto trasformate a GPL, i possibili problemi alle sedi delle valvole del motore.
Infine, c’è la tanto discussa questione del parcheggio. Non è vero che non si può posteggiare l’auto a GPL nelle rimesse e nei garage interrati, ma, per farlo, occorre che l’impianto sia omologato secondo il regolamento ECE/ONU R67-01 (tutti gli impianti GPL di ultima generazione lo sono). Tuttavia, spesso, il regolamento del singolo condominio può essere più forte della normativa e vietare il parcheggio della vettura a GPL nei garage.
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