DPV: una gestione del parco auto in outsourcing
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Ridurre i costi: è questa la principale priorità di DPV in ottica di gestione parco auto. L’azienda, da 22 anni, si occupa di implementare le strategie di mercato sulla Grande Distribuzione Organizzata per conto dei più importanti brand operanti in svariati settori (cosmetica, elettronica di consumo, beverage, food, etc).
DPV è a capo di un gruppo di società che, nel suo insieme, conta oggi circa 350 veicoli. Si tratta di mezzi strettamente strumentali per il lavoro quotidiano.
IL PARCO AUTO
“Le 350 vetture a disposizione di DPV sono per il 5% auto date in benefit a commerciali, quadri e dirigenti; per il 95%, invece, sono van N1 e furgoni. Il grosso della flotta, dunque, è destinato a quelli che noi chiamiamo ‘team dedicati’, ovvero persone che lavorano per uno o più clienti” spiega Daniele Conti, Innovation Hub manager di DPV. Il parco veicoli è acquisito attraverso la formula del Nlt, sempre più popolare nel mondo delle aziende (vedi i dati del Rapporto Aniasa 2016).
GESTIONE IN OUTSOURCING
DPV ha fatto una scelta ben precisa in termini di gestione parco auto: il Gruppo ha deciso di affidarla a una società esterna. “Negli ultimi tre anni – racconta Conti – abbiamo osservato i numeri delle nostre vetture (consumi, chilometraggi, utilizzo dell’auto, stile di guida dei nostri driver) e una serie di parametri che vanno dal cambio gomme ai sinistri. In seguito a questa osservazione, ci siamo accorti che la nostra capacità interna di presidiare il mondo dell’auto iniziava a essere meno forte di un tempo. Dunque, abbiamo quindi deciso che era arrivato il momento di affidarci a strutture più qualificate, senza fare ulteriori investimenti interni”.
Da qui la svolta: individuare un fornitore esterno in grado di gestire in maniera professionale l’intero parco. La scelta è ricaduta sulla società romana Fleet Support. I primi rapporti contrattuali risalgono alla fine del 2016, ma i test sono partiti nel maggio del 2017.
SCATOLA NERA: UN’OPPORTUNITA’
Sempre per migliorare la gestione del parco auto, DPV, negli ultimi anni, ha guardato con sempre maggior interesse alla possibilità di adottare le black-box.
“In Italia non c’è chiarezza su questo tema – continua Conti – Alcuni noleggiatori ci hanno proposto l’attivazione del servizio di black-box gratuitamente sulle loro auto, chiedendo però di essere sollevati dalla responsabilità del controllo dei dati. Tuttavia, i legali della nostra azienda sono estremamente cauti nel percorrere questa strada, in quanto dal punto di vista normativo, sia il testo di legge che gli accordi necessari con le parti sociali sono delicati e complessi. Ciò nonostante stiamo cercando di trovare la soluzione più equilibrata per partire con un primo test su un numero limitato di veicoli”.