Giro d’Italia 2021: 14° tappa, la salita più dura del ciclismo mondiale
Quella in programma sabato 22 maggio, che porterà i corridori da Cittadella fino alle cime del Monte Zoncolan, è una delle tappe regina del Giro d’Italia, sede di una delle salite più ripide della storia del ciclismo. Che noi affronteremo a bordo della sicura Toyota C-HR.
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Basta pronunciare il nome Zoncolan per far tremare anche le ginocchia dei ciclisti più coraggiosi. I più rispettosi lo chiamano Kaiser, imperatore, altri lo definiscono il mostro. Quel su cui tutti concordano è che il tratto che si arrampica per le cime del Monte Zoncolan è uno dei più ardui del ciclismo mondiale.
La salita più dura d’Europa. “I tratti più facili dello Zoncolan sono più duri dei tratti più duri delle salite del Tour de France” ha affermato Gilberto Simoni, ciclista che di scalate se ne intende. Di fronte a tali premesse ci siamo spaventati persino noi, che quelle erte stradine le attraverseremo a bordo della sicura Toyota C-HR.
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LA QUATTORDICESIMA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA 2021
All’inizio sembrerà quasi un gioco da ragazzi, i primi 130 km sono praticamente piatti e l’unica (lieve difficoltà) sarà rappresentata dal GPM di quarta categoria di Castello di Caneva. Ma non ci sarà tempo di rilassarsi troppo, perché la sfida inizierà a farsi sentire già a 60 km dal traguardo, con la prima impegnativa salita di Monte Rest.
Servirà parecchio coraggio per mantenere i nervi abbastanza salvi da affrontare gli ultimi diabolici 3 km. Quelli su per il mostro Zoncolan, tutti costantemente oltre il 13% di pendenza, con punte che arrivano addirittura al 27%.
Partenza da Cittadella, che cammina nella storia
Giusto un anno fa Cittadella ha festeggiato gli 800 anni dalla sua fondazione. Quasi un millennio di storia quello che si respira tra i vicoli medievali di questa splendida città murata, l’unica in Europa ad avere un Camminamento di Ronda completamente percorribile.
Un percorso che, a 15 metri di altezza, permette di godere il suggestivo panorama della città nata nel 1220 che ospita al suo interno la terribile Torre di Malta, l’orrida prigione costruita per i nemici del signorotto Ezzelino III da Romano nel 1251 e citata nella Divina Commedia di Dante.
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Arrivo a Sutrio, terra color dello smeraldo
“O noci della Carnia, addio!”, così Carducci salutava la verdeggiante terra di Sutrio, nella Valle del Bût, una delle vallate della Carnia, che oggi rappresenta uno dei più attrezzati poli sciistici del Friuli Venezia Giulia. Proprio grazie al temibilissimo Monte Zoncolan.
Tanto impervio quanto ospitale, il borgo di Sutrio è conosciuto come il “paese dei marangons”, gli abili artigiani esperti nell’arte del legno intagliato, che hanno ornato le vie del borgo con sculture lignee e suggestive botteghe e che, ancora oggi, continuano a tramandare quest’antico mestiere.
LA QUARTA PUNTATA DI “GIRIAMO L’ITALIA”
Non abbastanza allenati per sfidare le pendenze dell’imperatore Zoncolan, per la quarta puntata del nostro podcast intitolato “Giriamo l’Italia” (che potete ascoltare qui) abbiamo deviato verso il paese dei balocchi. Il Distretto della Giostra veneto che, da solo, produce l’80% di tutte le giostre realizzate in Italia (il 60% delle giostre mondiali).
https://youtu.be/tl2Emp9BQ5k
Eccellenza italiana che ha costruito la propria fortuna giocando, ma prendendola decisamente sul serio. Per costruire le attrazioni dei luna park, i giostrai veneto consultano università, centri di ricerca e persino la Nasa. Perché la sicurezza non è mai uno scherzo. Così come a bordo della Toyota C-HR che ci ha accompagnato nel Polesine, equipaggiata dei più avanzati sistemi di assistenza alla guida del pacchetto Toyota Safety Sense.
Per saperne di più: Nuovo Toyota C-HR, cuore e ragione delle flotte aziendali
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