Giro d’Italia 2023: tra i monti del Trentino sulla Toyota Rav4 Hybrid
Fleet Magazine è di nuovo "in sella" assieme a Toyota per seguire la 16° (durissima) tappa della Corsa Rosa a bordo del celebre Rav4.
Dopo i brucianti sprint della cronometro tra Savignano sul Rubicone e Cesena e la sostenibilità del Giro-E nella tappa che ha collegato Seregno a Bergamo, ecco finalmente le montagne, i tornanti e le salite che decidono il destino del Giro d’Italia.
La 16° tappa della Corsa Rosa parte da Sabbio Chiese, piccolo comune di poco più di 4.000 anime immerso tra i monti della Vallesabbia, a nord della Lombardia, per finire, quasi 200 km dopo, sui ripidi pendii del Monte Bondone, in Trentino Alto-Adige. In poche parole, uno dei percorsi più duri di tutto la competizione.
Luoghi incantevoli, nei quali le fresche acque del fiume Chiese riflettono il verde vivace dei boschi circostanti, riassumendo il rapporto tanto complicato quanto meraviglioso tra uomo e natura. Oltre ai suoi panorami, questo angolo d’Italia rappresenta il contesto ideale in cui guidare la Rav4, il celebre 4×4 di Toyota, Mobility Partner del Giro d’Italia per i quinto anno di fila.
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Toyota Rav4 e strade di montagna: what else?
Dopo l’idrogeno della Mirai e l’elettricità della bZ4x, la Rav4 rappresenta il terzo tipo di alimentazione in grado di muovere le vetture portate da Toyota al Giro d’Italia e che, da quasi tre settimane, stanno accompagnando i ciclisti in gara per tutto il nostro Paese.
Il Rav4 è infatti presente alla Corsa Rosa, assieme ad un altro amatissimo modello, la Corolla, anche nelle versioni Full Hybrid e Plug-in Hybrid.
Un tipo di alimentazione che durante il Giro d’Italia 2022 è stata in grado di registrare ottime prestazioni, viaggiando lungo le tappe della manifestazione in modalità zero emissioni per oltre il 54% del tempo, riducendo drasticamente le emissioni di CO2.
Una tappa piena di storia (e sudore)
Le strade che i ciclisti hanno percorso durante la 16° tappa sono stati lo sfondo di una delle imprese sportive più incredibili del Giro d’Italia.
Correva l’anno 1956 quando il ciclista lussemburghese Charly Gaul, alle prese con la 21° tappa del 39° Giro d’Italia, scalò le vertiginose salite del Monte Bondone, funestato quel giorno da una terribile tormenta di neve. Una giornata tremenda, in grado di far gelare tanto le strade quanto i polpacci.
Partito da Trento in quattordicesima posizione, Gaul sfidò il freddo glaciale dei monti trentini, staccando i propri avversari di ben 8 minuti, assicurandosi la Maglia Rosa e il Giro del 1956. Pensate che quel giorno ben 44 degli 87 ciclisti partiti al mattino abbandonarono la corsa. Semplicemente epico.
Quasi 70 anni dopo l’impresa di Gaul, la durissima tappa del Monte Bondone è andata al corridore portoghese João Almeida, che dopo quasi 200 km ha battuto in volata Geraint Thomas.
Il campione britannico, pur dispiaciuto di aver perso la tappa di pochi centimetri rispetto all’avversario, si è consolato dopo pochissimi minuti indossando la maglia Rosa, sfilandola al francese Bruno Armirail.
Prossimo appuntamento con Fleet Magazine per l’ultima tappa del Giro d’Italia a Roma. Nel frattempo, potete ascoltare le puntate del nostro podcast “Giriamo l’Italia” prodotto con il supporto di Toyota, dove troverete tante chicche dedicate ai temi della sostenibilità.
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