Ora il governo italiano vuole attirare Tesla e i produttori cinesi

Un commissario speciale per guidare progetti di investitori stranieri, come Tesla, Intel o i produttori cinesi: ecco come vuole muoversi l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni
“L’elettrico è un regalo alla Cina” diceva il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini qualche mese fa. Ma il nuovo DL “Asset e investimenti“, in realtà un minestrone di provvedimenti con ben 34 articoli, guarda proprio ai produttori cinesi e a Tesla.
Non un male, anzi: c’è volontà di attrarre investimenti esteri in Italia, per farla tornare a crescere anche nell’automotive. Ma se l’idea iniziale era quella di contrastare l’espansione dell’elettrico e della Cina, favorire i produttori nella produzione non sembra la misura più efficace.
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COSA DICE IL NUOVO DL “ASSET E INVESTIMENTI”
Si chiama Asset e investimenti il nuovo disegno di legge a cui il governo è al lavoro. Conta 34 articoli e i temi più disparati, visto che nello stesso testo si parla sia del contrasto alla proliferazione del granchio blu nell’Adriatico, sia delle nuove licenze per i taxi, nonché di temi “cruciali” come l’abolizione del tetto di 240.000 € per i dirigenti della società del Ponte sullo Stretto; o ancora dei fondi per i piccoli comuni, e degli algoritmi sui prezzi dei voli nazionali.
Altri temi importanti di questo disegno di legge riguardano il credito d’imposta per i progetti di ricerca e sviluppo nei semiconduttori (anche qui importante per l’automotive), i limiti all’elettrosmog e, appunto, misure di promozione degli investimenti esteri in Italia.
Dal governo in effetti lo chiamano Decreto Omnibus per la varietà di argomenti, in realtà è un mappazzone di temi importanti molto diversi tra loro e in nessun modo approfonditi, tanto da essere criticato da ogni parte, e dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale non per la prima volta lamenta la tendenza di questo esecutivo a inserire nei testi legislativi temi estranei a quelli di riferimento.
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PERCHÉ GLI INVESTIMENTI ESTERI
Come detto, il DL punta agli stranieri e sembra voler dare conto al proposito del ministro delle Imprese Adolfo Urso, il quale più di una volta ha dichiarato di voler attirare investimenti stranieri di grande importanza, come quelli di Tesla, che da tempo cerca una casa per la sua seconda fabbrica europea; o Intel, che vuole produrre semiconduttori in Europa e in Germania non gli è andata bene; o anche i produttori cinesi intenzionati ad avere una più stabile presenza europea (e Geely ha già in cantiere il suo centro stile di Milano).
Questo punto viene trattato nell’articolo 14, che prevede la possibilità per il CDM di dichiarare un “preminente interesse strategico nazionale di grandi programmi d’investimento esteri sul territorio italiano“, e quindi investimenti di almeno 1 miliardo di euro.
Secondo il DL, in questi casi il presidente del Consiglio insieme alle regioni interessate possono nominare un “commissario straordinario” che possa così “assicurare il coordinamento e l’azione amministrativa necessaria per la tempestiva ed efficace realizzazione del programma d’investimento“. Ma qui arriva il bello, perché il DL prevede che, se necessario, tale commissario sarà anche abilitato a muoversi “in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale“, ad eccezione del rispetto delle leggi antimafia e dei vincoli dati dall’appartenenza all’UE.
Per quello che il governo chiama “ridurre la burocrazia”, inoltre, in questi casi tutti gli atti amministrativi potranno essere rilasciati nell’ambito di un procedimento unico di autorizzazione“. Che poi, la linea tra l’accelerazione delle procedure e il favorire qualcuno è davvero molto sottile.
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