Il Governo (forse) rifinanzierà gli incentivi, ma serve di più
Il governo sembrerebbe pronto a rifinanziare gli incentivi per auto elettriche e plug-in hybrid, recuperando i 57 milioni dal fondo extrabonus, che così si estinguerà. Ecco la nuova disposizione degli incentivi, che dovrebbe essere approvata nei prossimi giorni. Il commento di Unrae: "Un segnale importante", anche se manca ancora "una visione strategica e di lungo periodo".
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Lo scorso 25 agosto 2021 si è esaurito il fondo degli incentivi per auto elettriche e ibride plug-in, un evento che ha destato non poche preoccupazioni. Ma ora, l’esecutivo di Draghi sembra intenzionato a rifinanziarli.
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Il governo, infatti, avrebbe inserito nel “Decreto Infrastrutture” una misura che sposta nel fondo ecobonus i 57 milioni di euro del fondo extrabonus, che, come anche noi avevamo fatto notare, non era chiaro se fossero utilizzabili, in quanto la legge non lo esplicitava.
Una buona notizia, certo, ma forse servirebbe qualcosa in più.
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GLI INCENTIVI RIPARTIRANNO A BREVE
Fortunatamente per il settore, che per quanto riguarda BEV e PHEV è trainato quasi esclusivamente dai bonus, gli incentivi ripartiranno, ma proprio a causa dell’assenza degli extrabonus, saranno più bassi. Si parla, infatti, di:
- 1.500 euro per auto nuove con emissioni tra 21 e 60 g/km senza rottamazione;
- 2.500 euro per auto nuove con emissioni tra 21 e 60 g/km con rottamazione;
- 4.000 euro per auto nuove con emissioni tra 0 e 20 g/km senza rottamazione;
- 6.000 euro per auto nuove con emissioni tra 0 e 20 g/km con rottamazione;
Questo ovviamente per quanto riguarda gli incentivi nazionali. Ricordiamo, infatti, che i bonus sono cumulabili con gli incentivi regionali e comunali, nonché all’eventuale sconto del concessionario sul prezzo di listino.
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ADDIO AL VINCOLO DELL’IMMATRICOLAZIONE
Buone notizie anche per quanto riguarda il vincolo per l’immatricolazione, previsto per 180 giorni dalla prenotazione del contributo e, nella seconda parte dell’anno, entro il 31 dicembre 2021.
Tale limite salta, in quanto aveva fatto saltare numerose prenotazioni per via del progressivo allungamento dei tempi di consegna dovuto inevitabilmente alla crisi dei semiconduttori.
La nuova bozza prevede che rimarrà la data ultima del 31 dicembre 2021 per la prenotazione del bonus da parte delle concessionarie, mentre per l’immatricolazione la scadenza varrà solo per le prenotazioni del primo semestre del 2021.
Le prenotazioni avvenute tra il 1 luglio e il 31 Dicembre 2021 potranno essere perfezionate entro il 30 giugno 2022. Per ora, comunque, questa è ancora una bozza, che entrerà in vigore – se approvata – il giorno dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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SERVE DI PIÙ
Tuttavia, sebbene certamente un rifinanziamento tutto sommato rapido sia da considerarsi una buona notizia, c’è chi si auspica di più. La preoccupazione è che 57 milioni siano troppo pochi, e possano esaurirsi entro la prima metà di ottobre.
La speranza, quindi, è che questa sia solo una prima mossa, e che nel corso di settembre arrivi un rifinanziamento più cospicuo. Lontana, invece, sembra la possibilità di un fondo costante e a lungo periodo, come auspicato da Motus-E dalla maggior parte delle persone – compresi i nostri lettori su Instagram!
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GLI ALTRI INCENTIVI SONO ANCORA ATTIVI
Rimangono, invece, gli incentivi per diesel, benzina e ibride (fascia 61-135 g/km), che dispongono ancora di 128 milioni e che sono vincolati alla rottamazione, con un bonus di 1.500 euro dallo stato + 2.000 euro del dealer.
IL COMMENTO DI UNRAE
Unrae ha accolto favorevolmente la risposta del Governo alla fine delle risorse per l’Ecobonus, anche se non è certo una soluzione definitiva.
“È sicuramente un segnale importante ed una risposta tempestiva data dal Governo alle nostre istanze – ha commentato il presidente Michele Crisci – ma si tratta di una soluzione tampone che non riesce a superare la logica emergenziale e che rivela la mancanza di una visione strategica sul tema della riconversione dell’auto e della mobilità, allontanando l’obiettivo di favorire il rinnovo del parco circolante”.
Quello che Unrae chiede alle istituzioni è “una visione strategica e di lungo periodo, per sostenere la transizione ecologica della mobilità”. Ovvero “misure chiare e strutturali” che infondano “certezze e garanzie nei consumatori”.
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