Il Governo toglie i fondi all’automotive per il decreto Coesione
Si tratta dei 60 milioni di euro dedicati all'acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2, 20 milioni di euro stanziati per l'acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico e 250 milioni del decreto Draghi del 2022 alla filiera del settore automotive per il 2025.
60 milioni di euro dedicati all’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2, 20 milioni di euro stanziati per l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico e 250 dal miliardo del decreto Draghi del 2022 alla filiera del settore automotive per il 2025: totale 330 milioni “strappati” al settore auto per finanziare il decreto Coesione (in Gazzetta Ufficiale l’8 maggio 2024, contenente misure per il lavoro, le imprese e la libera professione).
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Il decreto Coesione si fa con i soldi dell’auto
Tutto è chiarito nell’articolo 37: “l-bis) quanto a 60 milioni di euro per l’anno 2024 mediante utilizzo delle risorse di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, destinate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio 2022, al credito d’imposta per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2 ed iscritte nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy che viene corrispondentemente ridotto”.
Poi i “20 milioni di euro per l’anno 2024 mediante utilizzo delle risorse di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, destinate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio 2022, ai contributi per l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico ed iscritte nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy che viene corrispondentemente ridotto“.
E si conclude con “l-quater) quanto a 250 milioni di euro per l’anno 2025 mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34″.
Solo pochi giorni fa il ministro Urso aveva parlato dei nuovi incentivi per l’acquisto di vetture alle porte (mancherebbe, dice, solo l’ok della Corte dei Conti). Ma resteranno i fondi?
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