Gruppo Autotorino: generazioni a confronto per creare una concessionaria moderna
Il Gruppo Autotorino è uno dei principali dealer del nord Italia: è presente in 13 province, tra Lombardia, Piemonte e Emilia-Romagna, ha circa mille tra dipendenti e collaboratori, e nel 2016 ha venduto 35.900 veicoli. Quattordici, in totale, i brand rappresentati.
Abbiamo incontrato il presidente del Gruppo Autotorino, Plinio Vanini, e il figlio Mattia Vanini, che, attraverso le loro parole, ci hanno raccontato cosa vuol dire essere un concessionario moderno, senza rinunciare alla tradizione familiare. L’occasione è stata il workshop “Il futuro della professione Dealer”, andato in scena proprio in Valtellina, ovvero la “casa” principale di Autotorino.
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IL FUTURO DEL GRUPPO AUTOTORINO
Oggi si parla sempre più di “aziende concessionarie“, caratterizzate da manager che si occupano dei vari ambiti (dal nuovo all’usato, dal post-vendita al noleggio rivolto alle piccole e medie imprese, che sta diventando sempre più rilevante). E’ finita, dunque, l’era delle imprese familiari? Su questo punto, la posizione del presidente del Gruppo Autotorino è chiara.
“Una concessionaria, come ogni altra impresa, deve essere composta da entrambi questi elementi: indipendentemente dal fatto che siano membri di una famiglia o manager provenienti dall’esterno, serve chi ha visione e grande capacità di gestione e, soprattutto, serve che i cuori delle persone pulsino per l’azienda stessa” spiega Vanini.
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DAL PRODOTTO AL SERVIZIO
Il figlio Mattia, invece, nel sottolineare gli ottimi risultati del Gruppo Autotorino (“Il 2017 sarà un buon anno per noi, perchè andremo a migliorare le performance del 2016″), evidenzia il cambiamento più profondo che il mestiere del concessionario sta vivendo.
Ovvero, si sta passando sempre più dalla vendita di un “prodotto” alla vendita di un “servizio” e, in questo ambito, il noleggio e altre formule finanziarie sono destinate ad acquisire sempre più importanza. “Il dealer non sarà più un provider logistico, ma un punto di riferimento per la mobilità a 360 gradi del cliente” spiega Vanini, riferendosi al fatto che occorrerà un’offerta “più completa sia in termini di servizio”.
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