Gruppo Volkswagen: Diess sostituito alla presidenza, per Blume duplice incarico
La decisione del Consiglio di Sorveglianza rimuove dalla presidenza del CdA del Gruppo l'architetto della transizione dal dieselgate verso il futuro della mobilità elettrica. L'a.d. di Porsche sarà il sostituto
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Approdato in Volkswagen nel luglio 2015, pochi mesi prima che scoppiasse completamente lo scandalo dieselgate, Herbert Diess lascia il Gruppo, dalla posizione di presidente del CDA, sette anni esatti dopo.
Toccherà a Oliver Blume, presidente del CdA Porsche – posizione che manterrà anche alla luce del nuovo ruolo – diventare capo del Gruppo tedesco. La nomina è arrivata venerdì 22 luglio dal Consiglio di Sorveglianza presieduto da Hans Dieter Potsch, accompagnata dai consueti ringraziamenti di rito per l’operato del predecessore.
GRUPPO VOLKSWAGEN, DIESS RIMPIAZZATO
Un addio “di comune accordo” è la formula usata da Volkswagen per dare notizia della sostituzione del presidente del CdA. Blume sarà operativo dal prossimo 1 settembre e verrà affiancato dall’attuale direttore finanziario del Gruppo VW, Arno Antlitz, nella gestione delle operazioni quotidiane. Antlitz diventa direttore operativo, oltre a restare direttore finanziario.
Diess è arrivato in Volkswagen dopo 15 anni trascorsi in BMW e ha guidato il marchio – nella divisione Volkswagen Passenger Cars – prima di diventare nel 2018 presidente del CdA del Guppo.
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Una fase che è coincisa con il tentativo di riposizionamento dell’industria dell’auto, accelerato dagli investimenti prodotti da Volkswagen, verso una transizione elettrica sulla quale, oggi, non poche pressioni da fattori esterni giocano un ruolo di realismo.
DAL DIESELGATE A UNA DIVERSA INDUSTRIA DELL’AUTO
Muovere dallo scandalo dieselgate per scrivere le pagine di una mobilità diversa, pulita e comunque redditizia è stata la missione inseguita dalla direzione impressa da Diess.
La trasformazione epocale che vive l’industria dell’auto non è solo sulla transizione energetica – carica di incertezze e costi, sociali anzitutto -. È un modello di business che dalla produzione di automobili si è allargato per diventare sempre più fornitore di servizi e, soprattutto, di servizi digitali.
L’ambizioso progetto Volkswagen, avviato negli ultimi anni dalla direzione di Herbert Diess, è in Cariad. Una divisione interna per lo sviluppo elettronico e software delle auto del futuro. Creare da sé un ecosistema – modulare, quindi applicabile a tutti i segmenti -all’interno del quale proporre servizi, fruibili dall’interno dell’abitacolo o in punta di smartphone. È un’altra delle frontiere potenzialmente ad alta redditività e sulle quai il Gruppo Volkswagen è impegnato.
L’USCITA DA ACQUE TURBOLENTE
“Durante il suo mandato quale presidente del Consiglio di amministrazione del marchio Volkswagen Passenger Cars e quale presidente del CdA del Gruppo, Herbert Diess ha giocato un ruolo cruciale nel far progredire la trasformazione della compagnia.
Il Gruppo e i suoi marchi sono in grado di affrontare il futuro, le loro capacità di innovazione e di redditività sono rafforzate“, commenta il presidente del Consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Potsch.
“Mr Diess ha dimostrato in modo impressionante la rapidità e la consistenza con le quali è stato in grado di effettuare un processo di trasformazione lungimirante. Non ha solo fatto cambiare rotta alla compagnia da acque estremamente turbolente ma ha anche implementato una nuova, fondamentale, strategia”.
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La direzione dell’elettrico ha una prospettiva definita dal legislatore europeo, che guarda al 2035, carica di incertezze sulla sua effettiva, ampia, sostenibile possibilità di essere realizzata. Le sfide che accompagnano la mobilità esclusivamente elettrica sono note e le criticità spesso sottolineate (approvvigionamento delle materie prime, posti di lavoro, infrastruttura di ricarica, costo della mobilità).
BLUME, PRESIDENZA DEL GRUPPO OLTRE A PORSCHE
Toccherà a Oliver Blume guidare il Gruppo Volkswagen, affiancando il ruolo già ricoperto in Porsche e destinato a essere mantenuto anche nel caso di una eventuale, futura quotazione della casa di Stoccarda. Un passaggio sottolineato nella nota di comunicazione dell’avvicendamento tra Diess e Blume, quella dell’offerta publica d’acquisto.
“Ha dimostrato le sue capacità operative e strategiche in svariate posizioni all’interno del Gruppo e in più marchi. Ha gestito Porsche da una prospettiva finanziaria, tecnologica e culturale con grande successo per i 7 anni in cui ha operato.
È la persona giusta, dalla prospettiva del Consiglio di sorveglianza, per guidare il Gruppo e migliorare il suo orientamento verso il cliente e il posizionamento dei suoi marchi e prodotti“, ancora Potsch.
Il neopresidente del CdA del Gruppo ha commentato: “Sono entusiasta di guidare sia Porsche che il Gruppo Volkswagen. Il mio focus sarà rivolto sui clienti, i marchi e i prodotti. La componente umana è, per me, sempre al primo posto. Lo spirito di squadra, la correttezza e la passione sono essenziali per il successo e questo vale per i marchi come per il Gruppo.
La squadra Porsche può fare affidamento su di me alla guida della compagnia nel lungo periodo, anche dopo una possibile offerta pubblica d’acquisto. Dobbiamo posizionare Porsche su una base di successo sotto il profilo tecnologico, finanziario e culturale e vedere noi stessi quali leader della mobilità sostenibile”, le parole di Blume.
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