Head Up Display: il dispositivo che dagli aerei è “atterrato” sulle auto
Sulle auto piuttosto recente, sugli aerei (militari) ormai una tradizione: l'Head Up Display è un dispositivo di sicurezza, che proietta davanti agli occhi di piloti e conducenti le informazioni basilari e fondamentali, in modo che distolgano il meno possibile lo sguardo dalla strada.
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Sulla maggior parte delle auto moderne è presente l’Head Up Display, un dispositivo di aiuto alla guida che proietta le informazioni principali “a portata di sguardo” del conducente o, ultimamente, direttamente sul parabrezza.
In pochi però sanno che questo display nasce dal mondo dell’aviazione, e se sulle vetture è recente, sugli aerei esiste già dalla fine della seconda guerra mondiale. Ma come è arrivato dagli aerei sulle auto?
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COME NASCE L’HEAD UP DISPLAY
La nascita dell’HUD – come si abbrevia – deriva dalla volontà di fornire le informazioni fondamentali al pilota in volo, senza distrarlo da ciò che succedeva di fronte a lui. L’importanza di questa mossa si capisce maggiormente se si pensa al contesto della seconda guerra mondiale, e quindi di piloti in duello con altri, o alla ricerca di bersagli a terra.
In quel contesto, distrarsi per controllare gli strumenti di cabina poteva avere esiti disastrosi, per cui gli ingegneri si sono mossi in fretta per trovare una soluzione. Come spesso succede, i primi progetti erano poco utili per via delle rappresentazioni statiche delle info, ma sono serviti a fare da base per lo sviluppo successivo.
La progettazione dell’Head Up Display tiene conto del fatto che il cervello processa poche informazioni visive nello stesso momento, impegnando una vasta area. Per cui, per un pilota, è fondamentale saper scegliere poche info ma utili, andando a scartare le altre, e per questo l’HUD è di grande aiuto: permette di aumentare l’efficienza e la concentrazione.
L’HUD è rimasto prerogativa degli aerei militari fino agli anni Novanta, mentre dal 1993 ha visto il primo debutto nelle flotte aeree per il trasporto civile: Boeing lo inserisce infatti sul celebre 787, per ridurre la mole di lavoro dell’equipaggio.
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COM’È FATTO L’HEAD UP DISPLAY
Sui velivoli e sulle auto, l’HUD si compone di quattro elementi:
- Un computer, che elabora e raccoglie tutte le informazioni provenienti dall’aereo, che appaiono davanti agli occhi del pilota;
- Il “Combiner” (ovvero il display trasparente), fatto di vetro o di plastica che funge da schermo per mostrare i dati;
- Un pannello di controllo, per selezionare ciò che più interessa al pilota o regolare la luminosità;
- Un proiettore integrato, che appunto proietta le informazioni sullo schermo.
I più recenti Head Up Display sfruttano una tecnologia laser che permette di rappresentare immagini e video in alta qualità. Sugli aerei, però, viene usato spesso il colore verde, in quanto più sensibile per l’occhio umano che quindi recepisce le informazioni più velocemente rispetto ad altri colori, spostando gli occhi dal cockpit all’HUD.
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L’HEAD UP DISPLAY SULLE AUTO
Come detto, di recente i produttori automobilistici hanno iniziato a installare gli Head Up Display anche a bordo delle vetture, sempre come sistema di assistenza alla guida per evitare incidenti stradali, causati da una distrazione o da una percezione sbagliata di quello che si osserva.
L’HUD delle autovetture non ha delle info in colore verde, ma di solito in bianco, o in rosso per quanto riguarda i limiti di velocità. Sugli Head Up Display vengono proiettate informazioni semplici e comprensibili, come la velocità, i limiti, il navigatore mediante le frecce di direzione o, in quelli più grandi, l’avviso di angolo cieco e il mantenimento di corsia.
Anche sulle auto gli Head Up Display sono proiettati su schermi trasparenti in plastica o vetro, ma più di recente le info vengono materializzate direttamente sul parabrezza, al fine di migliorare l’obiettivo di questo dispositivo che, anche sulle auto, è quello di non togliere l’attenzione del conducente dalla strada.
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