Hyundai, nuova vita alle batterie delle auto elettriche con Wartsila
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È la necessaria chiusura del cerchio. Cosa farne delle batterie delle auto elettriche una volta che l’accumulatore ha ultimato il proprio ciclo vitale e non è in grado di assicurare prestazioni adeguate per capacità residua? I costi legati alla produzione dei pacchi batterie agli ioni di litio, legati anzitutto all’approvvigionamento dei metalli rari, possono essere spalmati su un orizzonte più ampio che non l’impiego in ambito automotive.
Una seconda vita delle batterie. Da “pensionate” dell’auto, al reimpiego in ambiti diversi, dove lo stoccaggio di energia è, per caratteristiche, diverso dalle esigenze legate all’utilizzo sulle auto elettriche.
BATTERIE ELETTRICHE, DALL’AUTO OLTRE L’AUTO
Già diverse case automobilistiche hanno strutturato soluzioni integrate di riutilizzo degli accumulatori, lo fa anche Hyundai, siglando un accordo con il gruppo Wartsila, attivo nel settore della fornitura di sistemi energetici e in portafoglio una rete da 67 GW (gigawatt pari a 1 miliardo di kilowatt) di centrali elettriche.
Da una Hyundai Kona Electric, ad esempio, il pacco batterie potrà trovare un futuro nel ruolo di accumulatore per applicazioni in ambito industriale o commerciale. Estendere la vita utile dei pacchi batteria vuol dire rinviare il momento (costoso) dello smaltimento. E con le proiezioni di crescita del mercato delle auto elettriche sul medio periodo, il numero di accumulatori andrà di pari passo con produzione di veicoli elettrici. Un dato: a fronte di una disponibilità di stoccaggio dell’energia, oggi, pari a 10 Gwh, la prospettiva al 2025 è di un mercato dell’immagazzinamento in grado di offrire 29 Gwh dalle sole batterie riutilizzate.
RICONVERSIONE NECESSARIA E CONVENIENTE
«Lo stoccaggio dell’energia è il passo successivo più logico nel riutilizzo delle batterie dei veicoli elettrici. Riconvertendo prodotti che richiedono notevoli risorse come le batterie per auto elettriche, siamo in grado di eliminare i costi di smaltimento e ottimizziamo il valore dell’investimento in ricerca e sviluppo per la produzione della tecnologia. Partecipando al nuovo business dell’energia, Hyundai Motor Group sta rafforzando la sua leadership nel campo delle ‘tecnologie pulite’ e della sostenibilità», ha commentato Youngcho Chi, vice presidente esecutivo della Divisione Strategie e Tecnologia di Hyundai Motor Group.
IONI DI LITIO PER LO STOCCAGGIO
L’accordo siglato con Wartsila aprirà a Hyundai una rete presente in 177 paesi sulla quale collocare i pacchi batterie di derivazione automobilistica, la cui produzione e smaltimento costituiscono un fattore sostanziale nel calcolo complessivo delle emissioni di Co2 delle auto elettriche nell’arco di tempo che va dall’”estrazione allo smaltimento”, inclusivo delle emissioni generate dalla produzione dell’energia elettrica.
Settore delle batterie destinato a un’evoluzione tecnica inevitabile, necessaria per dotarsi di soluzioni più leggere, meno sensibili al fattore temperatura, dalle capacità di ricarica e cessione di energia elevate, soprattutto meno costose: dagli attuali accumulatori agli ioni di litio, con elettrolita liquido si andrà verso la frontiera delle batterie allo stato solido, che potrebbero affacciarsi sul mercato nei primi anni del prossimo decennio. La prospettiva alla quale si guarda oggi, il 2025, sul reimpiego delle batterie delle auto elettriche è solidamente legata alla generazione di batterie agli ioni di litio o nichel-metallo idruro.
Tornando a Hyundai e alla collaborazione con Wartsila e la controllata Greensmith Energy, il marchio coreano sta lavorando alla realizzazione di un sistema di stoccaggio energetico, composto dalle batterie recuperate dalle elettriche Hyundai Ioniq e Kia Soul, in grado di assicurare 1 MWh (Megawatt/ora, 1.000 kilowatt/ora) di energia.