Lynk & Co: Visser e il clubbing per il settore automotive
Distribuire auto in abbonamento facendo "clubbing". Ce lo racconta il ceo di Lynk & co, Alain Visser all'inaugurazione del Club di Milano
In questo articolo
Obiettivo reinventare il modo di utilizzare le auto. Ma anche di come queste auto vengono acquisite. In un mondo sempre più disruptive, Lynk & Co è forse la Casa costruttrice a più alto livello di disruption. Ne abbiamo parlato con il suo Ceo Alain Visser in occasione dell’inaugurazione del suo club milanese, il decimo in Europa.
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La visione di Alain
FM: Milano dopo Roma. Come mai?
“Milano, anche per i contenuti della nostra proposta, doveva essere la prima location italiana, ma abbia avuto problemi a trovarne una adatta alle nostre esigenze. Perché per noi la location è la chiave”.
FM: Con Milano, decima vostra apertura – dopo Amsterdam, Amburgo, Anversa (città natia di Visser, ndr) Barcellona, Berlino, Goteborg, Monaco e Stoccolma – anche in Italia saliamo a due club, come Germania e Svezia. C’è un perché? E dove aprirete prossimamente?
“Beh, la risposta è molto semplice: l’Italia è il nostro secondo mercato dopo i Paesi Bassi. Ma apriremo anche in Francia, a Parigi e Lione, anche se le prossime aperture saranno Düsseldorf, in Germania, e Madrid, in Spagna. A cui si aggiungerà anche Siviglia in seguito. L’obiettivo è di 25 club, coprendo 11 paesi”.
FM: Fino ad ora non abbiamo parlato del “prodotto”. Ci dice qualche numero e chi sono i clienti di questa nuova modalità di intendere la mobilità?
“Quest’anno chiuderemo con 28 mila veicoli sul mercato, ma l’obiettivo è di arrivare a 100.000 a breve. Perché l’auto piace, e molto, ma anche perché assicuriamo la consegna in 3/5 settimane. L’auto piace, tanto che in media i nostri sottoscrittori la tengono in media un anno, malgrado si possa riconsegnare ogni mese in qualunque momento. Interessante anche il dato che il 20% delle auto prese vengono rimesse sul mercato in sharing. Una modalità appena lanciata anche in Italia. Il 95% delle nostre auto sono in abbonamento e il 35% vengono prese dal mondo corporate, soprattutto da parte delle Pmi”.
FM: Prodotto che è plug-in. Una scelta precisa. Ma arriverà una full-electric?
“Il problema delle infrastrutture è dirimente. Non è, e non deve essere, il nostro ruolo. In ogni caso pensiamo che in due anni i tempi saranno maturi per una Lynk & Co full electric”.
FM: Ritorniamo al Club e alla vostra inedita modalità di proporre il vostro “prodotto”. Ce lo racconta?
“La gente oggi paga più per l’esperienza che per il possesso. Un’esperienza che deve essere sempre di più sostenibile. Lo siamo noi e lo sono tutti i prodotti che proponiamo nei nostri club, che sono per il 50% locali e per il 50% internazionali. Naturalmente devono essere cool. Ma, non scegliamo e migliori scarpe ma le scarpe con le migliori storie”.
Un brand “fashion”
Perché Lynk & Co sin dalla sua nascita nel 2015/16 – e Visser si stupisce che ancora nessuno abbia copiato la loro proposizione – è una “bella storia”. Da raccontare. Come facciamo, e faremo, anche noi.
La bio del Ceo
Nato il 24 settembre 1963 ad Anversa, Alain Visser, prima di approdare nel 2015 al nuovo brand Lynk & Co come amministratore delegato, ha avuto un’esperienza nella “consorella” Volvo (sono entrambe controllate dal colosso cinese Geely), dove entrò nel 2013 come vicepresidente della divisione globale di marketing, vendite e servizio clienti. La sua carrier nel settore automotive iniziò nel 1987 in Ford, dove ricoprì diversi incarichi dirigenziali, per poi passare nel 2004 in General Motors, come responsabile marketing, e poi in Opel, nel 2012, come vicepresidente di vendite, marketing e post-vendita.
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