Il Fleet Manager del mese: Matteo Leva (Gaia Spa)
Acqua pubblica, fognature e depurazione: servizi essenziali, che necessitano di una flotta al massimo dell’efficienza. Matteo Leva, Fleet Manager di Gaia Spa (gestore idrico toscano) utilizza mezzi agili, sicuri, versatili, capaci di arrampicarsi dalla Versilia all’Abetone.
In questo articolo
Gaia Spa è una Società a capitale pubblico che dal 2005 gestisce il Servizio Idrico Integrato nel nord della Toscana. Il bacino di utenza comprende zone sia costiere che montane, con terreni e logistica completamente diversi, quindi con esigenze di autoparco differenti. Sono queste le sfide che deve affrontare il Fleet Manager Matteo Leva, in questo ruolo dal 2019 dopo un’esperienza nell’ufficio acquisti e logistica.
Diamo un po’ di numeri:
- L’area da coprire si estende su 46 Comuni, per un totale di 2.594 kmq
- Nell’area si contano 430 mila abitanti e circa 254.014 utenti
- La rete acquedotto ha una lunghezza totale di circa 5.200 Km e la rete fognaria circa 2.000 Km
- Gli impianti di depurazione attivi sono 493
ESSENZIALE COME L’ACQUA
F.M. Quanti dipendenti avete e quali sono le vostre esigenze di mobilità?
Siamo oltre 500 dipendenti, fra operativi e amministrativi. Tutti hanno esigenze di mobilità, per quanto diverse in base a ruolo e competenza. Abbiamo un vasto autoparco, in larga parte composto di veicoli commerciali. In particolare utilizziamo mezzi quali:
- Fiat Panda (anche ibrida, Van e 4×4)
- Fiat Fiorino
- Opel Combo Diesel
- Caddy 4X4
- Suzuki Jimny 4X4
- Mitsubishi L200
- Piaggio NP6 Cassonato
Stiamo anche introducendo mezzi elettrici:
- Renault Zoe (anche Van)
- Opel Combo Elettrico
- Kia Eniro
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Gestiamo un territorio che va dalla Versilia all’Abetone, quindi cerchiamo di dotare i nostri dipendenti di mezzi specifici per la mansione e il territorio che servono. In montagna vengono utilizzati mezzi perlopiù 4X4, mentre sulla costa l’ibrido e in futuro anche l’elettrico. La flotta è dislocata nelle sedi principali delle tre province gestite, e presso i vari depuratori.
F.M. La flotta è a noleggio o in proprietà?
Abbiamo un autoparco con 132 veicoli di proprietà di cui 48 autovetture, ma tante di queste saranno sostituite presto con autocarri. Ad oggi abbiamo 203 mezzi a noleggio, con attualmente due operatori diversi. Il primo accordo quadro di 4 anni è scaduto nel 2021 e la nuova gara di noleggio a lungo termine senza conducente è stata aggiudicata pochi mesi fa.
Il noleggio è stato introdotto a cominciare dal 2017 e prevediamo di passare interamente al Nlt, mantenendo la proprietà solo degli autocarri sopra i 35 quintali, in tutto ad oggi 13, che sono molto specifici per le nostre esigenze. Abbiamo contratti di noleggio piuttosto lunghi, di 5 anni, perché abbiamo verificato che è la scadenza temporale ottimale tra i km percorsi e le esigenze gestionali interne di riconsegna e approvvigionamento di nuovi mezzi.
F.M. Usate la telematica per gestire meglio la flotta?
Sì, nel nuovo contratto di Nlt abbiamo ampliato la telemobility, in particolare vengono installati dispositivi a bordo del mezzo che ci consentono di monitorare i vari parametri e consumi di ogni mezzo. Tramite il tesserino aziendale il driver esegue il riconoscimento della guida in modo da identificare l’utilizzatore.
Un accelerometro in caso di crash attiva l’allarme alla centrale operativa, che tramite un microfono a bordo contatta il conducente per gestire l’emergenza e in caso di mancata risposta la centrale allerta il nostro servizio H24. A bordo è presente anche un pulsante Sos per permettere al driver in caso di malore o esigenze emergenziali di mettersi in contatto con la centrale operativa.
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F.M. Parliamo del vostro progetto di elettrificazione: come vi state muovendo?
La richiesta di elettrificare è arrivata direttamente dal Consiglio di amministrazione. Abbiamo ordinato 21 Veicoli elettrici per i prossimi due anni e considereremo di aumentarli nei due successivi, in base al feedback che riceveremo dai vari utilizzatori e all’offerta che ci sarà sul mercato.
I nuovi mezzi verranno introdotti inizialmente solo sulla zona costiera, per i tecnici amministrativi che hanno percorrenze basse durante la giornata. Faremo uno studio in zona montana affidando un esemplare solo di EV a una persona fidata, per un test.
È stato necessario pensare a impianti di ricarica presso le nostre sedi locali, perlopiù stanziati presso i depuratori. Abbiamo dovuto effettuare un progetto e una ricerca accurata delle colonnine presenti attualmente sul mercato, cercando di bilanciare i vari assorbimenti energetici e l’energia disponibile che avevamo presso le sedi dove sono state costruite le infrastrutture di ricarica. Abbiamo nel parco anche del mild hybrid, ma piuttosto che provare il plug-in abbiamo scelto di passare direttamente all’elettrico.
L’articolo completo si può leggere da pagina 44 del numero 186 di Fleet Magazine.
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