Il nuovo mondo: USA e Cina alla conquista dei chip. E l’Europa?
Non una "guerra fredda", né una "guerra calda" nonostante le mire espansionistiche russe in Ucraina. Si chiama "Chip War", è un conflitto commerciale che a differenza del XX secolo vede gli USA da una parte, la Cina dall'altra, e l'Europa nel mezzo.
LE FLEBILI CERTEZZE DEGLI AMERICANI
Gli USA contano sui timori dei loro alleati. La piccola Repubblica di Cina, più nota come Taiwan, fa infatti affidamento sul sostegno diplomatico ed economico statunitense per tenere lontana Pechino.
Com’è noto, infatti, sia la Repubblica Popolare sia Taiwan rivendicano la sovranità l’una sul territorio dell’altra, ma al momento solo poche nazioni riconoscono l’isola come uno Stato sovrano. E gli USA non sono tra questi.
La Corea del Sud è stata l’ultima ad aderire all’alleanza, trovandosi in una posizione più spiacevole, tra la Corea del Nord nell’immediato confine, e la stessa Cina a una manciata di miglia marine. Cina che è il principale fornitore di componenti per i produttori di semiconduttori del Paese, tra cui Samsung e SK Hynix, tanto che il 40% del fatturato di queste aziende è andato in Cina, e si sale al 60 % se si include anche Hong Kong.
Queste problematiche, dovute soprattutto a Seoul, hanno ritardato i progressi della Chip 4 e dell’obiettivo di produrre “chip democratici”, qualsiasi cosa voglia dire.
Biden, fondamentalmente, sembra aver deciso di agire da solo, nella speranza che i tre paesi asiatici lo seguano. Per esempio, nelle scorse settimane ha inasprito i controlli alla Cina sulle vendite di semiconduttori, dichiarando che in caso di successo potrebbero addirittura bloccare all’esercito cinese l’accesso a chip e altre componenti per sistemi di difesa, missili da crociera e satelliti.
I controlli, inoltre, hanno rafforzato anche le regole sulla vendita di apparecchiature e sulla produzione di semiconduttori ad aziende sino-americane che producono in Cina, costringendo i manager di quelle aziende a scegliere tra cittadinanza o lavoro.
Inoltre, le regole impediscono ai cittadini statunitensi e ai residenti permanenti di sostenere “lo sviluppo o la produzione di chip avanzati in fabbriche cinesi senza licenza”.
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