Il problema nascosto delle multe all’estero
In Ue ogni anno vengono "dimenticate" 6 milioni di multe e sanzioni (il 40%) che restano impunite perché commesse oltre i confini nazionali e le autorità non sono state in grado di identificare l'autore del reato.
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La Commissione europea ha deciso di dare un colpo di spugna a tutte le infrazioni commesse oltre i confini degli Stati membri (ma sempre entro i confini della Ue) che restano impunite perché le autorità non sono state in grado di rintracciare e notificare al conducente la sanzione.
Stiamo parlando i oltre 6 milioni di reati che ogni anno vengono “dimenticati”, il 40% di quelli commessi. Le flotte europee che ogni giorno valicano i confini nazionali, quindi, si dovranno prestare maggiore attenzione ai cambiamenti in arrivo.
Le multe impunite all’estero
È la stessa Commissione a pubblicare i dati relativi ai reati transfrontalieri, secondo cui il 40% di questi – per un totale di 6 milioni di reati all’anno – non viene perseguito perché le autorità locali non sono state in grado di identificare l’autore del reato o perché il Paese in cui è stato commesso il reato non ha potuto applicare la sanzione.
Un numero esorbitante di sanzioni impunite (e multe non pagate), basti pensare che, sempre secondo la CE, circa il 18% di tutte le infrazioni per eccesso di velocità sono commesse da conducenti non residenti.
Inoltre, secondo le norme vigenti, se un’infrazione grave comporta il ritiro della patente di guida, il divieto non può essere applicato in tutta l’UE se il conducente ha commesso l’infrazione in uno Stato membro diverso da quello che ha rilasciato la sua patente di guida.
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Nuovi reati
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ha dichiarato: “Ci sarà meno impunità per le infrazioni stradali commesse in altri Stati membri dell’UE“. Non solo meno impunità, ma anche più occasioni.
La CE infatti vorrebbe inserire tra le infrazioni punibili anche al di là dei confini nazionali:
- violazione della distanza di sicurezza;
- sorpasso pericoloso;
- parcheggio pericoloso;
- attraversamento delle linee bianche continue;
- guida contromano;
- mancato rispetto delle norme sull’utilizzo delle corsie di emergenza;
- sovraccarico del veicolo.
La patente europea digitale
Tra le proposte per risolvere la situazione c’è anche quella di passare alla patente di guida digitale, accessibile tramite smartphone o altro dispositivo digitale riconosciuta in tutta l’UE. Ciò potrebbe facilitare le operazioni di verifica da parte delle forze di polizia, facilitando anche l’interdizione dei conducenti a livello di UE.
Anche per i conducenti ci sarebbero dei vantaggi, ad esempio diventerebbe più semplice sostituire la propria patente di guida (rilasciata da u Paese terzo extra Ue) con una patente europea. I conducenti di Paesi che la CE ritiene abbiano standard di sicurezza stradale sufficientemente elevati (non è ancora chiaro quali siano) potranno convertire le loro patenti con una UE senza dover ripetere la formazione o il test.
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