
La ripresa è vicina, torneremo alla normalità ma niente sarà come prima. In questo strano scenario, il cinema drive-in, fino a ieri nostalgico elemento di film vecchia Hollywood, torna oggi alla ribalta. Connubio perfetto di aggregazione e distanziamento sociale.
La ripresa è vicina: lasceremo le nostre case, torneremo a muoverci; ma niente sarà come prima. Torneremo alla normalità, ma sarà un nuovo tipo di normalità. L’emergenza Coronavirus sta rientrando (ecco perchè abbiamo fatto la cosa giusta), ma dobbiamo restare prudenti. Ciò che prima sembrava scontato, domani farà paura.
Ci hanno insegnato a temere la vicinanza, a stare lontani. Non abbiamo dimenticato la lezione, ma cerchiamo un modo per coniugarla alla vita, al divertimento, allo svago. E il cinema drive-in, fino a ieri nostalgico elemento di film vecchia Hollywood, torna alla ribalta. Connubio perfetto di aggregazione e distanziamento sociale.
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“FATTI APPOSTA PER UNA PANDEMIA GLOBALE”
La moda, come spesso accade, arriva dagli Stati Uniti dove, da un paio di settimane, i cinema drive-in sono sulla bocca di tutti. Delle 4603 strutture del 1958, ne sono sopravvissute appena 305, ma il numero sembra destinato a crescere. Il Wall Street Journal li ha definiti «luoghi che sembrano essere stati fatti apposta per una pandemia globale». E sembra essere d’accordo il pubblico che, nelle ultime settimane, ha affollato (a un metro e mezzo di distanza) i pochi attualmente aperti. In California, Kansas, Oklahoma e Missouri: ovunque un drive-in sia stato riaperto, i clienti sono notevolmente aumentati o, meglio, tornati.
DRIVE-IN ALL’ITALIANA
In Italia, dove i drive-in sono pochissimi, a parlarne è stato Francesco Rutelli, presidente dell’associazione di categoria ANICA. “Le sale non riapriranno così presto – ha detto Rutelli – e l’idea di fare delle arene cinematografiche in agosto, potrebbe essere un modo intermedio, graduale, per non rassegnarci, mantenendo le condizioni di sicurezza”. Il ritorno di questo nuovo antico rivale della streaming tv (scopri i più bei film a tema auto da guardare in quarantena) “sarebbe un modo per tornare gradualmente, e prudentemente, a vivere” conclude Rutelli.
I cinema drive-in italiani si contano sulle dita di una mano, ma molti si stanno già attrezzando per far aumentare il numero. A Bologna, si pensa di organizzare un drive-in in sostituzione del tradizionale cinema all’aperto in Piazza Maggiore. La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro considera il drive-in una valida opzione per svolgere la sua 56sima edizione in sicurezza.
BUROCRAZIA INCERTA
Le autorità statunitensi hanno vietato assembramenti di più di 50 persone. Al drive-in gli spettatori sono parecchi di più, ma a Doug Mercille, il proprietario dello Starlite Drive-In di Cadet in Missouri, non importa. I suoi clienti sono tutti confinati nelle loro macchine, il che, sostiene, gli conferisce il diritto di restare aperto.
Gli italiani si stanno dimostrando più ligi alle regole, nessuno dei gestori ha intenzione di aprire senza prima ottenere il permesso delle istituzioni. Il cinema drive-in, tuttavia, dal punto di vista legale si trova all’interno di una zona grigia. «In teoria, siamo a prova di decreto» ci ha detto Paolo Liaci, uno degli organizzatori del Milano Drive-In. «Lo eravamo già dagli scorsi anni – continua Liaci – mai più di 50 macchine, tutte a due metri e mezzo di distanza l’una dall’altra. Nessuna fila al bar, sono i camerieri a consegnare gli ordini in auto». Tutto a norma, eppure le autorizzazioni comunali sono state bloccate e la riapertura prevista per giugno 2020 è stata posticipata a data da decidersi.
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