A settembre crollano le immatricolazioni: l’Europa perde il 25% sul 2020
Le immatricolazioni in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito nel 2021 sono state il 25,2% in meno rispetto all'anno 2019. A pesare anche la crisi dei semiconduttori, che ha spinto l'acquisto dell'usato. Bene però il mercato dell'elettrico, dove si registrano volumi significativi.
In questo articolo
Le immatricolazioni in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito sono state il 25,2% in meno rispetto a settembre 2019 e 2020. Sul totale dei nove mesi si raggiunge però quota 9.161.918, con una crescita del 6,9% sull’analogo periodo del 2020. Questo quanto emerge dai dati di Acea (disponibili qui).
Anche i dati forniti dal Ministero del Trasporti (visionabili qui) per l’Italia sono sulla stessa linea.
Se nel mese di settembre le immatricolazioni nel nostro Paese sono state 105.175, corrispondente al 32,7% in meno dello stesso mese del 2019. Sul totale dei nove mesi sono invece state 1.165.491, con una crescita del 20,6% rispetto al 2020.
IL TREND EUROPEO NEGATIVO: BRUCIATO UN QUARTO DEI VOLUMI
In generale, il mercato europeo perde un quarto dei volumi rispetto al 2019. Analizzando il solo mese di settembre le immatricolazioni sono arrivate a quota meno 25,2%. L’Associazione dei costruttori europei chiarisce però che sul 2020 il recupero è stato del 6,9%.
Un forte impatto sul trend lo ha avuto il chip shortage, che ha costretto le fabbriche a bloccare le produzioni e congelato il mercato.
MALISSIMO VOLKSWAGEN E STELLANTIS, RIMONTA HYUNDAI
Favorita Hyundai (che ha appena annunciato un massiccio investimento sull’idrogeno), unica casa a crescere nel mese di settembre 2021 sul mercato europeo: + 26,9%. Mentre i 2 maggiori produttori, Volkswagen e Stellantis, hanno perso rispettivamente 29,7 e il 30,4%.
Stellantis registra comunque, nei nove mesi del 2021, 1.863.391 immatricolazioni: l’8,1% in più dello stesso periodo del 2020.
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Anche Renault va giù del 24% e Daimler Group e Ford perde addirittura la metà del volumi rispetto allo stesso mese del 2020.
PENALIZZATA LA VENDITA DI AUTO NUOVE, MEGLIO L’USATO
“Sulle speranze di ripresa del mercato dell’auto stremato dalla pandemia si è abbattuta la crisi nelle forniture di semiconduttori, che sono particolari essenziali per la costruzione di auto. Situazione particolarmente pesante in tutta Europa anche per le aziende concessionarie che vedono fortemente penalizzate le vendite di auto nuove“, sottolinea il Centro Studi Promotor.
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Un’altra conseguenza della carenza di chip quindi. Diverse aziende sperano di sopperire alla mancanza di vetture nuove proprio grazie al noleggio dell’usato.
In Italia, per esempio, sono stati registrati 362.523 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +6,95% rispetto a settembre 2019 (quando erano stati 338.957). Per avere un idea, nel mese di agosto 2020 le vendite di usato sono state 155.727, con una variazione del -34,14% rispetto al 2019.
Nel mese di settembre 2020 il volume globale delle vendite (518.655 autovetture) ha dunque interessato per il 30,10% auto nuove e per il 69,90% auto usate.
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CI GUADAGNA L’ELETTRICO
Crescono i volumi delle full electric in Germania, un terzo delle verdite, e in Gran Bretagna, dove elettrico e ibrido plug-in si attestano rispettivamente al 15,2% e 6,4%.
Nonostante la crisi globale dei semiconduttori, anche in Italia la quota di mercato delle auto elettriche è balzata all’8% (a settembre 2019 era del 0,9%).
Ciò che comunque ha condizionando la scelta dei consumatori potrebbe essere, oltre al crescente interesse verso questo tipo di veicoli, il fatto che le concessionarie hanno ancora buona disponibilità di auto di questo tipo in pronta consegna.
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