In Italia gli incentivi stanno per finire. Cosa succede negli altri Paesi?
Mentre in Italia gli incentivi all'acquisto dell'auto stavo per terminare, ecco a che punto è la situazione con gli ecobonus negli Stati Uniti e negli altri principali paesi d'Europa.
In questo articolo
A inizio aprile, gli incentivi per l’acquisto di auto full e mild hybrid, diesel e benzina – in altre parole quelle più popolari – sono finiti. E la stessa sorte potrebbe presto toccare ai finanziamenti previsti per l’acquisto di vetture full electric e ibride plug-in.
Sono bastate 14 settimane per interrompere il virtuoso (ma non così potente a guardare i più recenti dati di mercato) sistema di bonus finalizzato a svecchiare il malandato parco auto nazionale e a rendere la mobilità italiana più sostenibile.
Fenomeno del tutto italiano o presente anche all’estero? Abbiamo dato un’occhiata alla situazione ecobonus nel resto del mondo.
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IL PIANO GREEN DI BIDEN
L’attenzione all’ambiente del 46esimo presidente degli Stati Uniti assume tratti rivoluzionari se confrontata all’approccio di chi lo ha preceduto, ma non solo. Perché Joe Biden punta davvero in alto e, almeno nei piani, quelli della sua presidenza saranno anni di una profonda trasformazione in chiave green. Trasformazione più pragmatica che idealistica.
“Creare buoni posti di lavoro elettrificando i veicoli”: questo è il titolo della bozza del piano pubblicato sul sito della Casa Bianca. Il lavoro per l’e-mobility non è autonomo, ma si inserisce in un più ampio progetto di rilancio dell’economia nazionale. 2 mila miliardi di dollari in tutto, di cui 174 miliardi destinati alle auto elettriche e alle relative infrastrutture.
Per saperne di più: Biden presidente, quale sarà il futuro dell’automotive?
Case auto, consumatori e infrastrutture
I fondi governativi serviranno, da un lato, a consentire “alle case automobilistiche di stimolare le catene di approvvigionamento nazionali, dalle materie prime alle componenti, di riorganizzare le fabbriche per competere a livello globale e di supportare i lavoratori americani nella produzione di batteria e veicoli elettrici”.
Dall’altro, a garantire “sconti presso i punti vendita e incentivi fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici di fabbricazione americana”. Nessuna buona notizia per i costruttori stranieri, resta l’eco del Make America Great Again.
Ancora, il piano prevede “programmi di sovvenzione e incentivi per i governi statali e locali e il settore privato per costruire una rete nazionale di 500.000 punti di ricarica entro il 2030”. Infine, è prevista la sostituzione in chiave green di quasi tutti i 645.000 veicoli endotermici della flotta governativa. Anche in questo caso, a beneficiarne saranno i soli costruttori americani (General Motors, Ford, Tesla e Rivian). Tuttavia, non si parla di un’eliminazione dei veicoli endotermici, né una tassazione sfavorevole a riguardo.
GLI ECOBONUS IN EUROPA
La virtuosissima Uk
Al contrario, nessuna pietà per le auto benzina e diesel in Uk. Dal 2030 in poi le auto con motori endotermici non saranno più ammesse nel Regno. Diventa fondamentale, dunque, provvedere a sostituire la propria vettura con un’EV. Per farlo, il Primo ministro Boris Johnson ha stanziato sovvenzioni per un totale di 582 milioni di sterline.
Altri 500 milioni sono destinati allo sviluppo e alla produzione nazionale di batterie per i veicoli elettrici, mentre 1,3 miliardi serviranno all’aumento di punti di ricarica pubblici da installare sulle strade dell’Inghilterra intera.
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La Francia pensa anche alle aziende
La Francia assume un approccio lungimirante, prevedendo un’incentivazione che andrà a ridursi nel corso del tempo. I 7.000 euro previsti per l’acquisto di un’auto elettrica diventeranno 5.000 nel 2020 e, successivamente, potrebbero ridursi di ulteriori 1.000 euro di anno in anno. Il bonus, in ogni caso, vale per qualsiasi tipo di vettura, anche benzina o diesel.
A beneficarne sono innanzitutto i cittadini il cui reddito fiscale di riferimento (una sorte di ISEE) non supera i 18.000 euro, che potranno acquistare anche auto usate, purché immatricolate dopo il 1° settembre 2019. Degno di nota il supporto offerto alle aziende, cui spetta un bonus di 5.000 per l’acquisto di veicoli elettrici.
La Germania ci assomiglia
A giugno 2020 la Germania presentò un maxipiano di sostegno per il settore automotive, al cui interno sono stati previsti 130 miliardi di euro per gli incentivi all’acquisto e 2,5 miliardi per l’espansione della rete di ricarica e la produzione di batterie. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in sono stati successivamente prolungati fino al 2025 ma, così come sta accadendo in Italia, i fondi dovrebbero esaurirsi già entro la fine di quest’anno.
Svezia, Norvegia e Olanda, le prime della classe
L’elettrificazione in Europa viaggia a velocità differenti e mentre nel sud arranca, nei freddi paesi del nord corre alla velocità della luce. Da sole, Svezia, Norvegia e Olanda rappresentano oltre un terzo delle vendite di BEV e PHEV dell’intero continente. E ciò non è dovuto solo alle buone intenzioni degli automobilisti, le iniziative statali aiutano di certo.
- In Olanda i privati che acquistano o aprono un leasing ricevono un bonus pari a 4.000 euro, 2.000 per l’acquisto di veicoli elettrificati usati, 5.000 euro spettano invece agli acquisti del settore business. Le tasse di registrazione sono pari a zero, quelle di possesso nulla fino al 2024, saliranno al 25% per le vetture BEV, al 75% per quelle PHEV dal 2025.
- In Norvegia la mobilità sostenibile è agevolata fin dagli anni ’90. Le aziende hanno una riduzione dei contributi pari al 50% sui veicoli BEV e PHEV, mentre i privati beneficiano di una riduzione fino al 90%. Per entrambi, le tasse di registrazione sono nulle.
- La Svezia prevede un bonus pari fino al 25% del prezzo finale sull’acquisto di un veicolo green e il pedaggio stradale è ridotto per tutti i veicoli elettrificati. Poderosi anche i sostegni alle aziende, che beneficiano di una riduzione del -40% sulle tasse per i BEV e i PHEV.
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Il Belgio in netta ripresa
In tema di elettrificazione del parco circolante, il Belgio ha iniziato con calma, ma sta rapidamente guadagnando terreno. Grazie anche a sostanziose agevolazioni. I veicoli BEV sono sempre esenti dal pedaggio stradale, in molte regioni non pagano alcuna tassa di registrazione, in altre la somma da corrispondere è minima. Mentre i veicoli elettrici sono al 100% deducibili per le aziende.
Bandiera nera per Polonia e Spagna
All’ultimo posto della fantomatica classifica dei paesi più virtuosi in fatto di mobilità sostenibile si piazzano la Polonia e la Spagna, geograficamente lontane ma accomunate dalla quasi totale assenza di agevolazioni per chi sceglie un veicolo green.
In Polonia viene concesso giusto un bonus del 25% sul costo dell’installazione di un’infrastruttura di ricarica privata. Mentre in Spagna ai veicoli elettrici è concesso giusto il parcheggio gratuito in alcune città del paese.
https://youtu.be/UO5YC92nQBM
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