Arrivano gli incentivi alle flotte, ma c’è da lavorare
Soddisfazione per l’inclusione di noleggi e flotte tra i beneficiari degli incentivi: se portato a termine il DPCM scongiura il mancato utilizzo dei fondi e sarà un acceleratore della transizione ecologica. Nel testo potrebbe esserci spazio anche per il bonus per le infrastrutture di ricarica private. Ecco cosa ne pensa UNRAE
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Con un comunicato diffuso da UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano ha espresso “grande soddisfazione” per l’approvazione di un DPCM (di cui, però, al momento non è ancora disposnibile il testo definitivo, come chiarisce la stessa Unione, che “si riserva una lettura più approfondita non appena sarà disponibile”) che sembra accogliere in pieno le richieste di aprire a società di noleggio e flotte aziendali gli incentivi per l’acquisto di auto, più volte demandate – in forma sia pubblica che riservata – da molte associazioni tra le quali proprio UNRAE.
SÌ AGLI INCENTIVI PER LE AZIENDE
Prima riservati esclusivamente all’acquisto di vetture a zero emissioni per le flotte di car sharing, gli incentivi potrebbero – se il provvedimento fosse confermato nei contenuti già divulgati – essere allargati alle società di noleggio a lungo termine e alle flotte aziendali, finora escluse per motivi di budget.
Una platea di beneficiari degli incentivi all’acquisto di veicoli a basse emissioni che rappresentano il traino indiscusso della transizione ecologica nel mercato auto. Viene così sanato anche il vulnus che discriminava senza motivo i consumatori, in base alla modalità scelta per acquisire una vettura incentivabile.
“Desideriamo ringraziare il Ministro Giorgetti, il MiSE e il Governo tutto, per aver accolto l’appello di UNRAE con un intervento che va nella giusta direzione per il buon funzionamento dell’ecobonus. Grazie a questa misura si garantirà finalmente il pieno utilizzo dei fondi a disposizione e si scongiurerà un residuo a fine anno di oltre 300 milioni di euro” – chiariscono dall’Associazione.
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ORA BISOGNA LAVORARE
“Tenuto conto che è stata scelta la strada del DPCM, in luogo di quella più immediata del Decreto-Legge Aiuti 2, ci auguriamo che i tempi tecnici di attuazione del provvedimento siano ridotti al minimo per evitare un rallentamento eccessivo del mercato delle flotte”, sottolinea però il comunicato.
La richiesta ora è quella di non lasciar cadere il provvedimento nel labirinto della burocrazia, perché nello stesso è contenuto un altro importate passaggio verso la transizione. La notizia è infatti dello stanziamento di un fondo da 40 milioni di euro per il bonus all’acquisto e alla messa in posa di infrastrutture di ricarica all’interno di condomini, nel limite di 1.500 euro per singolo punto di ricarica e 8.000 per edificio.
“Lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica private è fondamentale per il decollo della mobilità elettrica, ancora molto arretrata nel nostro Paese. Ora resta da sviluppare finalmente il cronoprogramma puntuale per le infrastrutture di ricarica pubbliche previste dal PNRR, che sono almeno altrettanto importanti”.
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