Incentivi auto: quale sarà l’effetto sul mondo del noleggio?
Assieme ad Alberto Viano, presidente Aniasa, abbiamo cercato di fare qualche previsione sugli effetti che i nuovi incentivi all’automotive potranno avere sul mondo del noleggio e della mobilità aziendale.
In questo articolo
Nell’ambito delle misure attuate per contenere gli effetti di inflazione e aumento dei costi dell’energia, il Governo ha previsto lo stanziamento di un fondo unico pluriennale per l’automotive. Si dispongono nuovi incentivi all’acquisto di auto nuove, questa volta programmatici, pari a 800 milioni di euro per il 2022, da trasformarsi in un miliardo e mezzo all’anno dal 2023 al 2030.
Si parla anche di un sostegno ad hoc per i concessionari e di investimenti finalizzati a supportare la filiera industriale dell’automotive in Italia. Nessuna misura specifica, invece, è stata prevista per il settore del noleggio e delle flotte aziendali. Abbiamo tuttavia provato ad analizzare, con il supporto di Alberto Viano, presidente Aniasa, gli effetti che i nuovi incentivi potrebbero avere sul comparto del noleggio.
Approfondisci: Un piano per gli incentivi auto, 800 milioni nel 2022, poi 1 miliardo all’anno
Che effetto avranno gli incentivi sul mondo del noleggio?
“Storicamente, gli incentivi non privilegiano le forme di utilizzo dell’auto – che si tratti di noleggio o abbonamento -, ma partono dal presupposto che l’utilizzatore finale acquisti il veicolo. Per questo motivo, di tutti i comparti, il noleggio è quello che meno trae vantaggio dagli incentivi” sottolinea il presidente Viano.
Tuttavia, gli incentivi voluti dal ministro Giorgetti potrebbero avere il benefico effetto di calmierare gli effetti di inflazione e rincaro dei prezzi sui listini, a vantaggio soprattutto di vetture full electric e plug-in hybrid.
La tanto ricercata neutralità tecnologica
Si parla, stavolta, di incentivi che allarghino le fasce di emissioni, inglobando anche vetture con una media fino a 135 g/km di Co2. Le vetture, cioè, maggiormente utilizzate in ambito aziendale, dove le elettriche pure sono spesso considerate inadatte alle esigenze di chi utilizza l’auto per lavoro.
Alberto Viano considera positivamente tale apertura, perché è “giusto approfondire l’eduzione dei consumatori sul tema, rendendo chiaro che le attuali vetture diesel immesse sul mercato, di classe Euro 6d o Euro7, presentano una classe di efficienza aumentata e sono automobili con un bassissimo impatto ambientale”.
Cosa si aspettano le società di noleggio dagli incentivi?
“Quel che vorremmo – conclude Viano – è che gli incentivi diventano strumenti di stabilità. E ci aspettiamo che la stabilità sia l’obiettivo del Governo, con un piano di incentivi più strutturale, che permetta una transizione senza scossoni verso vetture con caratteristiche di ecocompatibilità e sicurezza superiori”.
Se gli incentivi non considerano direttamente il noleggio, dunque, che per lo meno evitino lo stop&go dell’anno passato. Quando il meccanismo dell’incentivo a esaurimento portò a picchi di domanda seguiti da lunghi fermi, con gli acquirenti che posticipavano la decisione di acquisto in un attesa di un possibile nuovo ecobonus.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.