Incentivi auto con i tetti di listino più bassi? La preoccupazione di Unrae
L'ipotesi di tagliare i tetti di listino delle auto oggetto dei nuovi incentivi preoccupa molto Unrae: una scelta, secondo l'associazione, controproducente per tutti.
I nuovi incentivi per l’auto stanno per arrivare, ma le ultime notizie parlano dell’intenzione da parte del Governo di tagliare i tetti di listino massimi (i cosiddetti price cap) delle auto rispetto allo scorso anno. Un’eventualità di fronte alla quale l’Unrae manifesta “estrema preoccupazione”.
In particolare, i tetti di listino per le auto della prima fascia di incentivi, 0-20 g/km di CO2, potrebbero essere ridotti da 50.000 euro a 35.000 euro, escludendo di fatto tantissimi modelli dalle agevolazioni. Ne abbiamo parlato con Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae.
TAGLIO DEI PRICE CAP: LA POSIZIONE DI UNRAE
Nei giorni scorsi il presidente dell’associazione Michele Crisci aveva partecipato ad un’audizione alla Camera per la conversione in legge del decreto Energia, ribadendo che l’eventuale taglio dei price cap “sarebbe da considerarsi estremamente controproducente sia per la concorrenza, perché escluderebbe un gran numero di player dagli incentivi, sia per i consumatori che avrebbero una minore scelta di prodotto, sia per l’Erario che avrebbe minori incassi Iva a parità di incentivi”. Un concetto ribadito chiaramente anche da Cardinali nella videointervista.
Leggi Anche: Nuovi incentivi, cosa pensa il mondo del noleggio?
Giovedì scorso Unrae e Federauto hanno inviato, a tal proposito, una lettera ai ministri Giorgetti, Franco, Cingolani, Giovannini e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli.
Unrae è preoccupata “per il drastico taglio del 30% dei tetti di listino per la fascia 0-20 g/km CO2, ridotta da 50 mila euro a 35 mila euro, una misura che oltre a presentare profili di dubbia legittimità, potrebbe avere impatti molto negativi sullo sviluppo della mobilità a zero emissioni, e che non porterebbe alcun vantaggio ai consumatori, ma solamente ad alcuni produttori”.
SERVE MANTENERE LA SOGLIA PRECEDENTE
L’associazione ha ricordato inoltre che “la stragrande maggioranza dei veicoli costruiti all’estero incorpora valore aggiunto italiano, ossia componentistica prodotta da imprese operanti in Italia”. Inoltre, ha ribadito che “la distribuzione e l’assistenza dei suddetti prodotti garantisce l’occupazione di circa 160.000 lavoratori italiani”.
Quindi, la richiesta, formulata nella lettera inviata ai componenti del Governo, è chiara, ovvero quella di “mantenere la preesistente soglia dei prezzi di listino per la fascia 0-20 g/km CO2”.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.