L’Italia nella Top Ten mondiale per infrastrutture di ricarica
Il primato va alla Corea con una colonnina ogni due auto, seguono Cile, Messico e Indonesia. L'Italia in ottava posizione, sopra di noi l'unico Paese europeo sono i Paesi Bassi, al quinto posto.
In questo articolo
Si fa presto a dire non ci sono le colonnine (ed è vero), ma se vi dicessimo che non siamo messi così male? Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia – International Energy Agency (IEA) – infatti, prendendo in considerazione il rapporto tra veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica pubblica sul territorio, l’Italia si attesta all’ottava posizione nella classifica mondiale.
Sebbene la maggior parte delle ricariche dei veicoli elettrici vengano effettuata a casa e al lavoro, l’introduzione della ricarica accessibile al pubblico è fondamentale per permettere la penetrazione dei veicoli elettrici e il raggiungimento degli obiettivi di taglio delle emissioni.
Leggi Anche: Da pompa di benzina a colonnina di ricarica, si può fare?
IN ITALIA UNA COLONNINA OGNI 7 VEICOLI
Secondo il report di IEA, le colonnine accessibili al pubblico hanno raggiunto 1,3 milioni di unità nel 2020, di cui il 30% sono rapide.
L’installazione di infrastrutture pubbliche nel 2020 è aumentata del 45%, a ritmo decisamente più lento rispetto all’85% del 2019. Ovviamente, ad impattare su questo rallentamento è stata la pandemia.
In termini assoluti, la Cina è in testa per quanto riguarda la disponibilità di punti accessibili al pubblico (sia a ricarica lenta che veloce), ma nel rapporto veicoli-colonnine è solo settima (quasi una colonnina ogni 6 auto elettriche).
L’Italia, in ottava posizione, ne ha invece una ogni poco più di 7 veicoli.
Leggi Anche: Fit for 55, obiettivi impossibili e l’automotive in protesta.
Colonnine a ricarica lenta
L’installazione di infrastrutture a ricarica lenta, ossia con potenza inferiore a 22 kW, in Cina nel 2020 è aumentato del 65% (circa 500.000 punti accessibili al pubblico). Ciò rappresenta più della metà dello stock mondiale.
L’Europa è seconda con circa 250.000 caricatori lenti, con installazioni in aumento di un terzo nel 2020. I Paesi Bassi sono in testa in Europa con oltre 63.000 colonnine a ricarica lenta.
Colonnine a ricarica veloce
Anche la ricarica rapida, ossia con potenza di carica superiore a 22 kW, ha aumentato la propria capillarità, seppur a ritmo più lento.
In Cina nel 2020 hanno segnato un +44% (nel 2019 il ritmo era stato del 93%), quasi 310.000 caricatori rapidi. In Corea sono 9.800.
Con più di 38.000 punti rapidi pubblici, in Europa le colonnine rapide sono il 55% in più nel 2020. Di questi, 7.500 sono in Germania, 6.200 nel Regno Unito, 4.000 in Francia e 2.000 nei Paesi Bassi.
Gli Stati Uniti contano 17.000 infrastrutture a ricarica rapida, di cui quasi il 60% sono a marchio Tesla.
Leggi Anche: Addio ai motori diesel in Europa, tutte le scadenze.
PAESI BASSI E ITALIA UNICI PAESI UE AD AVER RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI
I Paesi europei per la maggior parte non sono riusciti a soddisfare gli obiettivi EV 2020 per i caricabatterie accessibili al pubblico stabiliti dalla Direttiva sulle infrastrutture dei combustibili alternativi (AFID). Ci sono però ampie disparità tra le varie Nazioni.
L’AFID, la politica chiave che regola lo spiegamento di veicoli elettrici pubblici nell’Unione Europea, ha raccomandato agli Stati membri di installare 1 caricatore pubblica ogni 10 veicoli elettrici, un rapporto di 0,1, nel 2020.
Nell’Unione Europea, il rapporto EVSE pubblico medio per EV era 0,09 alla fine del 2020.
I Paesi Bassi e l’Italia sono al di sopra dell’obiettivo rispettivamente a 0,22 e 0,13, con quasi tutti caricatori lenti. Ciò significa che ci sono rispettivamente 1 caricatore ogni 4,5 e 7,6 autovetture. Sebbene i caricatori veloci siano il 3% delle installazioni nei Paesi Bassi e il 9% in Italia.
Leggi Anche: Tesla apre le sue colonnine a tutti, cosa accadrà in Italia?
PIÙ AUTO, MENO COLONNINE
I paesi con la più alta penetrazione di veicoli elettrici tendono ad avere i rapporti EVSE per veicoli elettrici più bassi, come Norvegia (0,03), Islanda (0,03) e Danimarca (0,05).
In questi paesi scarsamente popolati con molte case unifamiliari e parcheggi privati, la maggior parte dei proprietari di veicoli elettrici può ampiamente utilizzare la ricarica delle case private. Ciò si riflette anche sul fatto che i paesi nordici hanno una percentuale maggiore di punti di ricarica veloci, 40% in Islanda, 31% in Norvegia e 17% in Danimarca.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.