Le colonnine di ricarica crescono ad un ritmo record
L'Italia si piazza meglio di Francia, Germania e Regno Unito. Nel 2022 sono stati installate 10.748 colonnine a uso pubblico, il 27% ad alta potenza.
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Nonostante la vendita di auto elettriche in Italia sembra non decollare, le colonnine crescono a un ritmo da record. A tirare le somme del 2022 è la quarta edizione del rapporto “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia” di Motus-E.
L’anno scorso, infatti, sono stati installati 10.748 nuovi punti di ricarica (di cui 3.996 solo nell’ultimo trimestre). L’Italia può così contare su una rete di 36.772 punti di ricarica. In termini percentuali, nel 2022 i punti di ricarica installati sul territorio nazionale sono aumentati del 41%, dopo il +36% messo a segno nel 2021. Un’accelerazione costante, che rispetto alla prima rilevazione del settembre 2019 ha visto il numero dei punti di ricarica italiani salire del 245%.
“Il report dimostra che nonostante la frenata del mercato auto BEV gli operatori della ricarica lavorano a pieno regime per far centrare all’Italia gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, secondo cui “sul fronte infrastrutturale adesso sono tre le priorità assolute”.
La prima in ordine di tempo, spiega Naso, “è quella di intervenire a livello politico per non sprecare gli oltre 700 milioni di euro del PNRR destinati all’installazione di più di 21.000 stazioni di ricarica ad alta potenza. Allo stato, per come è impostata la normativa, c’è infatti il rischio di non riuscire a impiegare le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa, almeno nel primo bando che senza interventi scadrà a maggio, ma non è ancora stato aperto”.
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TRIPLICATE LE COLONNINE A RICARICA RAPIDA
Con le nuove installazioni raddoppia la quota dei punti in corrente continua DC (nel 2021 erano circa il 6% a fronte del 12% del 2022) e triplica quella dei punti ultraveloci con potenza oltre i 150 kW, passata dall’1% del 2021 al 3,1% del 2022.
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Il confronto con il resto d’Europa
Lo studio si sofferma infine sul confronto tra l’Italia e gli altri grandi Paesi europei. Emerge che ogni 100 veicoli elettrici circolanti, in Italia si contano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico. Un risultato più che soddisfacente se paragonato agli 11,5 della Francia, degli 8,2 della Germania e degli 8,9 del Regno Unito.
Paesi dove immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute rispettivamente del 25,3%, del 32,3% e del 40,1%, a fronte dell’isolato passo indietro italiano (-27,1%).
Dove sono le colonnine di ricarica in Italia?
Il 58% circa delle colonnine è situato nel Nord Italia, il 22% al Centro e il 20% nel Sud e nelle Isole. Nel dettaglio:
- Lombardia 5.971 punti di ricarica (16% dei punti di ricarica italiani);
- Piemonte e Veneto (con l’11% del totale ciascuna);
- Lazio ed Emilia-Romagna (con il 10% a testa)
- Toscana (8%).
Queste Regioni coprono complessivamente il 66% del totale dei punti di ricarica a uso pubblico in Italia.
Nelle 14 città metropolitane, in cui vive orientativamente il 36% della popolazione, si trova circa il 33% dei punti totali. Roma è al primo posto per numero di punti di ricarica (2.751), seguita da Milano (1.927), Torino (1.641), Venezia (1.372) e Firenze (882). In termini assoluti, gli ultimi posti tra le città metropolitane spettano a Messina (298 punti di ricarica), Cagliari (250) e Reggio Calabria (123).
In rapporto agli abitanti, l’area con il più elevato numero di punti di ricarica è quella della provincia di Venezia (circa 16 punti ogni 10.000 abitanti), seguita da Firenze (quasi 9 punti ogni 10.000 abitanti) e Bologna (circa 8 punti ogni 10.000 abitanti).
Guardando invece al numero di punti per km², al primo posto c’è Milano (circa 122 punti ogni 100 km²) e rispettivamente al secondo e terzo posto troviamo Venezia (circa 55 punti ogni 100 km²) e Roma (circa 51 punti ogni 100 km²).
Per la prima volta, grazie alla collaborazione con RSE, il report include anche un’analisi spaziale dei punti di ricarica geolocalizzati. Emerge che nell’86% del territorio nazionale è presente almeno un punto di ricarica in un raggio di 10 km.
I punti di ricarica in autostrada, tra crescita e problemi
Segno positivo anche per i punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2022 raggiungono quota 496 (di cui l’85% in DC con potenza oltre i 43 kW) dai 118 di fine 2021. Un incremento, tuttavia, fortemente limitato dalla mancata pubblicazione dei bandi previsti per legge per consentire agli operatori l’installazione massiva delle colonnine sulla grande viabilità.
“I concessionari autostradali che non hanno iniziato a installare i punti di ricarica per conto proprio sono obbligati per legge a pubblicare i bandi per l’installazione delle colonnine, ma ci risulta che nessuno finora abbia bandito delle gare per l’assegnazione della subconcessione per la ricarica dei veicoli elettrici – sottolinea il segretario generale di Motus-E – auspichiamo che dopo anni di rinvii finalmente questo Governo riesca a fare chiarezza sulla questione, garantendo così che anche l’Italia possa avere una capillare e indispensabile rete di ricarica sulle autostrade”.
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I problemi dell’installazione
Oggi circa il 19% delle infrastrutture installate risulta inutilizzabile per mancanza di collegamento alla rete da parte dei distributori di energia, o per altre ragioni di natura autorizzativa.
Sul tema Motus-E è scesa in campo in aiuto dei Comuni: “Nei mesi scorsi abbiamo messo a punto un Vademecum proprio per supportare le amministrazioni locali in tutte le attività di coordinamento per la realizzazione delle infrastrutture, con consigli per identificare i siti più adatti, modelli di business e modalità di ingaggio degli operatori. È una risorsa messa a disposizione di tutti sul nostro sito web, che può aiutare concretamente i Comuni rimasti indietro e a cascata anche tanti automobilisti”, spiega Naso.
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