La strategia Phev Premium di Jaguar Land Rover
La quasi totalità dei Suv di Jaguar Land Rover, ormai, ha in gamma una versione ibrida plug-in. Una vera e propria strategia, ben spiegata da Antonio Ventura, direttore Fleet & Business dei marchi britannici.
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Una vera e propria strategia Phev Premium. Jaguar Land Rover sta puntando parecchio sulla tecnologia ibrida plug-in nell’offerta alle flotte aziendali: oggi sono ben 8 i modelli dei due brand che presentano in gamma una versione Hybrid ricaricabile.
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Una strategia che trova la sua ragion d’essere in varie motivazioni: innanzitutto, i numeri del mercato di questa alimentazione, che stanno salendo esponenzialmente, in secondo luogo l’interesse delle flotte, spinto dai vantaggi fiscali e dai canoni di noleggio che si stanno progressivamente allineando con quelli delle auto termiche. Per approfondire questi trend, abbiamo intervistato Antonio Ventura, direttore Fleet & Business di Jaguar Land Rover.
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LA STRATEGIA PHEV PREMIUM DI JAGUAR LAND ROVER
La crescita del mercato
“Le motorizzazioni plug-in hybrid stanno riscuotendo un enorme successo nel nostro mercato – esordisce Ventura – : basti pensare che nel solo mese di agosto sono state immatricolate le stesse vetture Phev dei primi otto mesi dello scorso anno. Dunque, siamo di fronte ad un segmento molto importante, che per Jaguar Land Rover assume un ruolo strategico fondamentale nella transizione verso un futuro completamente elettrico”.
Non a caso, ancor prima della crescita del mercato Phev, i marchi britannici hanno creduto tantissimo nell’ibrido alla spina. “Siamo stati davvero precursori del mercato, lanciando nel 2017 le Range Rover e Range Rover Sport ibride plug-in e oggi, ormai, abbiamo in gamma una versione Phev per tutti i modelli di volume. Per quanto riguarda Land Rover, parliamo di tutte le Range Rover, Evoque, Velar, Range Rover e Range Rover Sport, della Discovery Sport e della Defender. Per quel che concerne Jaguar, invece ci sono i Suv E-Pace e F-Pace Plug-in Hybrid. Di fatto, quindi, possiamo contare su 8 modelli con l’opzione Phev, che ci consentono di competere in maniera importante in questo segmento” specifica Ventura.
L’interesse della clientela
Una domanda sorge spontanea: quale tipologia di clientela B2B è maggiormente interessata all’ibrido plug-in?
“Guardando il mercato generale, sicuramente, gli utilizzatori che prestano particolare attenzione all’efficienza energetica del veicolo e, quindi, ai consumi – risponde Ventura – Se vengono guidati correttamente, questi veicoli, infatti, presentano consumi di gran lunga inferiori rispetto a quelli dei veicoli endotermici. E poi, le persone che hanno una particolare sensibilità nei confronti della questione ambientale, considerate le emissioni contenute dei Phev. Inoltre, non ultimi, i driver, che hanno particolare attenzione per la tecnologia e l’innovazione, che vogliono anticipare i tempi e i nuovi trend”.
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I canoni e la fiscalità
Oltre ai vantaggi in termini di fringe benefit, che dallo scorso anno riguardano i veicoli Phev, c’è un altro aspetto fondamentale da considerare.
“Stiamo assistendo ad un livellamento in termini di canoni, in particolare per due motivi: i noleggiatori hanno investito moltissimo sui valori residui di queste motorizzazioni e, quindi, grazie all’ottimo posizionamento di questi ultimi, i canoni stessi sono diminuiti. E poi, inoltre, ci sono stati gli incentivi statali, che hanno coinvolto parte della nostra gamma, contribuendo a ridurre in questi mesi il gap in termini di rate mensili” conclude Ventura.
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