Jeep Renegade e Compass 4xe, due icone alla spina per le flotte


Comfort, sicurezza e basse emissioni. Caratteristiche importanti già di per se stesse, che si uniscono al fattore ‘made in Italy’. La carta di identità delle nuove Jeep Renegade e Compass 4xe sintetizza al meglio le peculiarità dei due modelli, che puntano in maniera decisa alla clientela corporate.
“Nell’ambito delle flotte aziendali, entrambe le vetture si rivolgono alla fascia degli user chooser, ovvero i clienti che utilizzano l’auto sia per finalità aziendali sia per la famiglia e il tempo libero. Il cambio automatico e la trazione integrale rendono Renegade e Compass 4xe perfette per tutti gli utilizzi” spiega Andrea Croce, responsabile Fleet&Business di FCA.
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NUOVE JEEP COMPASS E RENEGADE 4xe: IL POSIZIONAMENTO FLOTTE
TCO e valori residui sono due caratteristiche cruciali. “In termini di TCO, considerando in primis la componente manutentiva, le vetture sono perfettamente allineate alle equivalenti versioni diesel o benzina, con, in aggiunta, il plus della batteria garantita per 8 anni. Per quel che riguarda la parte legata ai consumi e ai costi fiscali, il TCO di Compass e Renegade 4xe beneficia di un vantaggio significativo rispetto alle termiche, grazie all’efficienza energetica e all’esenzione dal bollo in alcune Regioni italiane. Per quel che concerne, infine, la parte del Total Cost of Ownership dipendente dai VR, molti operatori specializzati sottolineano l’attuale trend positivo della tecnologia Phev” sottolinea Croce.
I valori residui parlano chiaro. “Le stime a 36 mesi per le nuove Jeep Renegade e Compass 4xe raccontano di un vantaggio di 4-5 punti percentuali rispetto alle motorizzazioni termiche. Anche in confronto ai modelli competitor, le previsioni sono positive e ci pongono ai vertici di mercato” aggiunge Croce.
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I VANTAGGI DELL’IBRIDO PLUG-IN
L’ibrido plug-in è in grande crescita, specie nel mondo delle flotte aziendali. “Le motorizzazioni plug-in hybrid hanno valori di emissioni di CO2 molto ridotti, e questo aspetto, naturalmente, consente alle aziende di ottenere una notevole riduzione del ‘carbon footprint’, con, in aggiunta, costi di gestione energetica più vantaggiosi, un migliore valore residuo rispetto ai motori termici, e, conseguentemente, canoni allineati – se non inferiori – a quelli delle auto diesel. Quindi per le aziende il beneficio, oltre che ambientale, diventa anche economico” osserva il responsabile Fleet&Business di FCA.
Siamo di fronte, nello specifico, ad un mercato che, nonostante il Covid, è cresciuto a tre cifre. “Una vera e propria rampa di lancio per un’ulteriore crescita nel 2021” commenta Croce.
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