L’appello delle aziende alla Ue: stop ai motori termici entro il 2035
Alcune delle più grandi società europee (tra cui anche Enel X e Novamont) chiedono il blocco delle vendite di auto benzina e diesel. E puntano sull'elettrico
Dalle parole ai fatti. Oltre trenta big dell’industria europea hanno inoltrato un appello alla Commissione Ue affinché detti una deadline oltre la quale non si potranno più vendere auto benzina e diesel. La data per lo stop ai motori termici è il 2035, anche se i firmatari spingono per far sì che ciò avvenga il prima possibile.
L’appello, che è pubblico e tuttora aperto ad altre aziende che abbiano interesse a firmarlo. è stato proposto dalla ong Transport & Environment (organizzazione no-profit e indipendente che rappresenta 63 organizzazioni in 26 Paesi in tutta Europa) ed è indirizzato alla Commissione Europea, all’Europarlamento e ai Governi nazionali.
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CHI SONO I FIRMATARI
Le società che hanno aderito all’open call dal 26 aprile 2021 sono: Allego, Ample, Arrival, Chargepoint, Coca-Cola European Partners, Electreon, Enel X, EV Box, Fastned, Greenway, Iberdrola, IKEA Retail, LeasePlan , Leclanché, Li-cycle, Lime, Metro AG, Novamont, Novo Nordisk, SAP Labs in Francia, Schneider Electric, Sky, Uber, Vattenfall, Verkor, Volvo Cars, Vulcan Energy.
Si tratta dunque di aziende provenienti da una vasta gamma di settori: dall’industria all’energia, fino ad arrivare ai servizi; da sottolineare la presenza per l’Italia di Enel X e Novamont, ma anche di realtà quali Coca-Cola, IKEA Retail, Sky, Uber e Volvo Cars.
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QUALI GLI SCOPI DELL’APPELLO?
L’intento dei partecipanti all’iniziativa è di favorire la riduzione delle emissioni complessive di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 come prevede il pacchetto legislativo della Commissione, “Fit for 55”. Le società sottolineano come le auto siano responsabili del 15% di tutte le emissioni di CO2 in Europa (ma non la causa principale di inquinamento) e la principale fonte di quelle di ossido di azoto tossico.
Azzerarle entro il 2035 porterebbe di fatto all’eliminazione graduale non solo delle auto a benzina e diesel, ma anche a quelle ibride.
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LA SPINTA VERSO L’ELETTRICO
L’alternativa ai motori termici c’è già, osservano. La domanda dei veicoli elettrici «sta crescendo rapidamente nonostante la pandemia», e questi «rappresentano oltre il 10% dei veicoli venduti in Europa nel 2020.
Decretare lo stop alla vendita degli altri tipi di auto fornirebbe un chiaro segnale alle case automobilistiche, ai fornitori di infrastrutture di ricarica, al settore energetico e alle istituzioni finanziarie per fare gli investimenti necessari alla “transizione”».
E per velocizzare questo fenomeno, le aziende chiedono anche che sia ampliata l’infrastruttura di ricarica, un maggiore sostegno per i produttori e le loro catene di approvvigionamento, e una modifica della tassazione su questo auto in modo da spingere i privati e le flotte aziendali ad adottarle.
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