L’aria più pulita d’Italia è a Sassari
L'Agenzia europea per l’ambiente ha pubblicato i dati sulla qualità dell'aria. Solo il 3% dei 344 centri urbani rispetta le soglie Oms. In Italia l'aria più pulita è quella di Sassari, Cremona e Padova sono invece tra le città più inquinate d'Europa.
A quanto pare, almeno secondo i dati sulla qualità dell’aria raccolti dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), per respirare “l’aria buona” bisogna andare a Sassari.
Aea ha infatti pubblicato una fotografia, non particolarmente positiva, dell’inquinamento in Europa: solo il 3% dei 344 centri urbani monitorati ha rispettato i limiti dell’Oms, 11 città in totale. Quelle dell’Organizzazione mondiale della sanità sono infatti tra i più stringenti e raccomandano per l’esposizione a lungo termine ai PM2,5 un limite di 5 microgrammi per metro cubo d’aria.
Cremona e Padova, insieme a Nowy Sącz (Polonia), sono stati gli unici tre centri urbani in Europa ad aver superato nel 2021 la soglia limite annuale dell’Ue per l’inquinamento da particolato fine (PM2,5) in atmosfera.
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GLI OBIETTIVI PER IL 2030
L’Agenzia ha pubblicato anche la relazione annuale sull’inventario delle emissioni dell’Ue 1990-2020. Effettivamente da questi dati emerge che le emissioni, tra il 1990 e il 2020, di sei inquinanti atmosferici (monossido di carbonio, ammoniaca, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ossidi di zolfo e particolato) sono in calo – con un recente rallentamento della tendenza al ribasso.
Persistono invece le le emissioni di ammoniaca, causate soprattutto dagli allevamenti intensivi e si concentrano soprattutto in Francia, Germania, Italia e Spagna, dove si concentra il 57% del totale Ue.
COM’È L’ARIA IN ITALIA
Le prime in classifica, sulla base dei criteri Oms, sono Umeå in Svezia e Faro e Funchal in Portogallo. L’unica capitale a entrare nel novero delle prime undici è Stoccolma.
Secondo la classifica Aea, la città italiana con l’aria più pulita è Sassari, al sedicesimo posto, con 5,5 microgrammi di PM2,5 per metro cubo. Seguono Livorno, con 8,4; solo sufficienti invece Genova e Salerno, poco sotto i 10 microgrammi al metro cubo.
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Non sorprende, invece, che tra le città più inquinate ci siano i grandi centri urbani del Centro-Sud: Roma, Napoli e Palermo si piazzano nella fascia della mediocrità. La Pianura Padana ancora peggio: qui la qualità dell’aria è decisamente scarsa.
SALVI SOLO BELGIO ED ESTONIA
I target al 2020 sono stati raggiunti dalla maggior parte dei Paesi dell’Unione, soprattutto perché (finalmente) in vista del 2030 gli Stati membri hanno emanato leggi più stringenti in materia. La strada da fare è ancora lunga, dato che – tranne Belgio e Estonia – tutti dovranno tagliare le emissioni di almeno uno dei sei inquinanti proprio entro il 2030.
Se riuscissimo a farlo, spiega Aea, l’Europa sarebbe in grado di ridurre del 55% il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico e del 25% i danni agli ecosistemi e alla biodiversità.
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