Lo “Streaming Automotive” di Lynk & Co spiegato dal CEO Alain Visser
Lynk & Co sbarca in Europa, con la sua 01 e con i Club: dei punti fisici considerabili come "anti-concessionari", visti dall'azienda come luoghi di eventi e di relax. Ce ne sono già due, uno ad Amsterdam e l'altro a Göteborg, e l'azienda ha in programma di aprire quello italiano, a Milano, entro la fine del 2021: ecco questo, e altri dettagli, nella nostra intervista con il CEO Alain Visser.
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Sarebbe riduttivo definire Lynk & Co semplicemente come “marchio cugino di Volvo“. Perché è vero che questo (per ora) non troppo conosciuto marchio cinese è parte del gruppo Geely, e in Europa ha trovato sede a Göteborg. Ma il modello di business è completamente diverso.
Sappiamo che la società odierna ha un approccio all’automobile molto diverso rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Lynk & Co lo sa bene, e basa tutto il suo business non più sulla vendita dell’automobile, ma sulla vendita di un’esperienza, della mobilità, di eventi esclusivi grazie ai suoi Club.
Abbiamo intervistato Alain Visser, che è il CEO di Lynk & Co, il quale ci ha spiegato chi sono, la loro formula di “abbonamento alla mobilità” e anche, naturalmente, la loro prima auto, la Lynk & Co 01, costruita sulla stessa piattaforma CMA della Volvo XC40, con cui condivide anche molte tecnologie.
LYNK & CO 01: UN LOOK GIOVANE CHE GUARDA ANCHE ALLE AZIENDE
Come ha tenuto a precisare Visser, la Lynk & Co 01, pur condividendo piattaforma e tecnologie con la XC40, è un’auto completamente diversa. Un SUV mid-size, leggermente più grande del crossover svedese per quanto riguarda le dimensioni, e con un design ultramoderno che il CEO ha voluto definire giovane e giovanile.
Un’auto prima di tutto sostenibile: per quanto riguarda l’Europa, infatti, è possibile avere la 01 solo con motore elettrificato, sia plug-in che full hybrid. Una scelta in linea con l’attento sguardo alla sostenibilità aziendale (i sedili, per esempio, sono in EcoNYLL, un materiale realizzato con le reti da pesca riciclate), ma anche con la ricerca della semplicità.
“Lavoro da 35 anni nel settore automobilistico, e mi sorprendo di quanto faccia le stesse cose da 100 anni ma, al contempo, di quanto sia complesso. Quando trovi una giacca premium, la prendi così com’è; ma quando compri una vettura premium, ci sono 15 colori, 6 dimensioni di cerchi, diverse motorizzazioni e una lunga lista di optional. È decisamente complicato, e noi pensiamo che tra i clienti auto ci sia qualcuno alla ricerca di qualcosa di molto più semplice”.
Quanto detto da Visser si traduce in una vettura già completa di tutto: che la si prenda con abbonamento (che vedremo dopo), o che si decida di acquistarla al prezzo di 35.000 euro, la Lynk & Co 01 è disponibile sempre e solo con tutti gli optional inclusi, e con possibilità di scegliere tra due colorazioni, o nera o blu.
Il fatto che la formula di vendita sia semplice, non vuol dire che l’auto sia spoglia. Al contrario, al pari della cugina XC40, la Lynk & Co è ricca di tecnologia e curata fin nei minimi dettagli.
Il design è molto elaborato, con luci anteriori piccole ma luminose e ben evidenti, e il gruppo ottico posteriore a L rovesciata, che ha una trama a LED davvero molto particolare.
Ricercatissimi gli interni, che oltre ai sedili in materiale riciclato, presentano cruscotto interamente digitale, e display touch centrale che serve a controllare tutta la vettura.
Ogni elemento è stato realizzato con cura, come per esempio il tunnel centrale, che ha una bella trama satinata, e che ben si inserisce nelle cuciture a vista dell’ecopelle che ricopre praticamente tutto l’abitacolo.
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SEMPLICITÀ BRUTALE
Una filosofia chiamata dal CEO belga “semplicità brutale” e che riguarda non solo le caratteristiche della 01. Anche la gamma di Lynk & Co sarà all’insegna della semplicità: solo questa vettura, per i primi due anni, e poi un’altra, o al massimo altre due. Secondo Visser, probabilmente non ce ne saranno mai più di tre.
E dato che il futuro di Lynk & Co, così come quello dell’intera industria automotive, guarda all’elettrificazione, è certo che il prossimo modello del marchio sarà 100 % elettrico.
Certo è che oltre alle auto, Lynk & Co punta ad altri veicoli riguardanti la sostenibilità, come per esempio le e-bike.
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ABBONARSI ALLA MOBILITÀ
Semplicità anche per quanto riguarda la formula di vendita. È vero che è possibile acquistare la vettura, al momento solo online, ma Lynk & Co punta su un modello di business che la renda “la Netflix dell’industria automobilistica” per citare Visser.
Un vero e proprio abbonamento alla mobilità, senza impegno e con possibilità di disdire in qualunque momento: ci si iscrive alla membership (in Italia per ora solo sul sito ufficiale), si sceglie il colore e la tipologia di ibrido, e si ha accesso sia alla alla vettura che ad altri prodotti e servizi compresi da Lynk & Co, come per esempio i Club e ai loro eventi.
Essere parte della membership di Lynk & Co rende poi possibile condividere la vettura stessa, in modo da ridurre i costi: dall’auto o dall’applicazione ufficiale, è possibile individuare le vetture disponibili e prenderle. Il tutto, con un canone fisso di 500 euro al mese.
La scelta di Lynk & Co si basa su dati che vedono l’automobile inutilizzata nel 96% del tempo giornaliero: la condivisione permette quindi di ridurre il traffico, ma anche di usare l’auto effettivamente per il tempo che serve, lasciandola disponibile a chi ne ha bisogno in altri momenti.
L’IDEALE PER LE AZIENDE
Alain Visser ha dichiarato che questo modello di business ha un grande potenziale anche per quanto riguarda le aziende. Citando gli stessi dati di cui sopra, ha fatto notare che anche per quanto riguarda le auto aziendali la maggior parte del tempo rimangono inutilizzate, ferme nei garage o nei parcheggi degli aeroporti.
“Vogliamo dire alle aziende: invece di comprare o noleggiare un’auto per ognuno dei, mettiamo, 50 dipendenti, perché non sottoscrivete 30 abbonamenti, da condividere con loro? In questo modo abbassate i costi, ma avete un servizio uguale, se non migliore”
Secondo i piani di Lynk & Co, le aziende rappresenteranno circa 1/3 del loro business, che quindi sarà in una gran parte dedicato al mondo B2B. Una scelta che riconferma ancora una volta un business model non basato sul possesso dell’auto, ma sull’abbonarsi alla mobilità.
I CLUB DI LYNK & CO
Uno degli aspetti più interessanti di Lynk & Co è che non si affideranno a una rete di concessionari, ma ai loro Club ufficiali. Dei punti fisici che lo stesso Visser definisce “anti-concessionari“.
“Secondo una recente analisi, il 30% dei clienti auto preferirebbe andare dal dentista che da un concessionario. Motivo per cui noi non abbiamo bisogno dei concessionari, ma dei Club“.
Di questi Club ce ne sono già due: uno ad Amsterdam, aperto a ottobre; e uno a Göteborg, che ha aperto invece nel gennaio del 2021. Si tratta di luoghi, sempre scelti nei centri delle metropoli, dove le persone abbiano piacere a venire e passare il tempo.
Nei Club è possibile rilassarsi, prendersi un the o un caffè, acquistare prodotti dedicati al lifestyle e, naturalmente, avere accesso agli eventi, per incontrare designer, stilisti o altre personalità care alle persone, non per forza legate al mondo dell’auto.
E anche se con il Covid è difficile se non impossibile organizzare questi eventi, Visser assicura che il concept del Club prevede sempre 2 eventi a serata.
Non sono, quindi, dei punti vendita per acquistare o riparare la vettura: Lynk & Co rimane un “online brand”, come lo ha definito Visser, che guarda oltre l’auto.
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IL CLUB DI MILANO
Durante la nostra chiacchierata, Alain Visser ha dichiarato che Lynk & Co è già al lavoro per trovare la location più adatta all’apertura del primo Club italiano, che sorgerà a Milano.
La metropoli meneghina è da lui e il team di Lynk & Co considerata la capitale del lifestyle in Italia (non gliene vogliano gli altri): l’azienda cerca sempre di aprire i Club nei luoghi dove il suo target è maggiormente presente, nel caso italiano proprio Milano.
“Anche se abbiamo sede in Svezia, da ottobre abbiamo iniziato i preordini di Lynk & Co 01 nei principali mercati europei, e siamo rimasti molto sorpresi che uno dei mercati chiave, per quanto riguarda la risposta, è stata l’Italia, senza alcun tipo di marketing e senza avere un Club. Questo ci ha spinto ad anticipare i nostri piani, e vogliamo aprire il nostro primo Club a Milano già nel terzo trimestre del 2021“.
All’Italia è piaciuta la Lynk & Co 01, e soprattutto l’innovativa formula di vendita. Per questo, nonostante le difficoltà degli spostamenti dovuti al Covid, è già presente un team presente a Milano, che è alla ricerca del posto più adatto per aprire il punto fisico dell’azienda in città.
Una volta trovato il luogo perfetto, serviranno circa 2 mesi per completare i lavori e aprire definitivamente il Club al pubblico.