Manovra sbagliata: niente incentivi, l’auto deve accontentarsi delle briciole
Nella Legge di Bilancio 2022, l'auto è di fatto assente: ignorate le richieste di un ecobonus strutturale da parte delle associazioni e di rinnovo degli incentivi. Ci sono soltanto un piccolo aiuto per i concessionari e la proroga del bonus per il retrofit elettrico. Ecco il quadro completo.
In questo articolo
Fino a qualche settimana fa si sperava in un piano strategico per l’elettrificazione dell’industria automotive e il rinnovo del vetusto parco circolante italiano. Nella Legge di Bilancio 2022, in vigore dall’1 gennaio, nonostante i numerosi appelli delle associazioni di settore, non c’è nulla di tutto questo. E non c’è nemmeno traccia del rinnovo degli incentivi.
L’auto deve accontentarsi delle briciole, come sottolineato da Unrae, ovvero gli unici provvedimenti presenti nella Legge sono:
- Un bonus per le concessionarie,
- La proroga dei termini per usufruire dell’incentivo al cosiddetto retrofit elettrico.
Per il resto nessun ecobonus strutturale, o una proroga di quello attuale. Bocciata anche la soppressione del superbollo (ecco l’interminabile lista delle auto sovratassate) per le auto più potenti. Lascia ben sperare, invece, l’ordine del giorno approvato ieri per impegnare il Governo a valutare l’allineamento della fiscalità delle auto aziendali italiana con quella europea.
Quel che è certo, però, è che, se non si interverrà ancora e in tempi rapidi, il mercato è destinato a proseguire la sua fase di stallo.
LEGGE DI BILANCIO 2022: I PROVVEDIMENTI PER L’AUTO
Il bonus per i concessionari
L’unico provvedimento significativo è un un fondo di 150 milioni di euro per il 2022, “da destinare al sostegno degli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, gravemente colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19″.
La norma non parla esplicitamente di concessionarie ma di “operatori economici” e l’assegnazione dei contributi sarà definita con un successivo decreto, quindi se ne saprà di più nelle prossime settimane.
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Retrofit elettrico
L’altro provvedimento proroga a fine 2022 i termini per usufruire del bonus fiscale del 60% – limite: 3.500 euro – da applicare al costo di installazione di un motore elettrico al posto del termico. Più precisamente, la legge parla di “un sistema di riqualificazione elettrica omologato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2015, n. 219”.
Il provvedimento prevede anche “un contributo pari al 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione”.
CHE NE SARÀ DELL’ECOBONUS?
Non hanno invece avuto risposta le accorate richieste delle associazioni dell’automotive che avevano ripetutamente ribadito alle istituzioni sostegni all’acquisto in maniera strutturale o, per lo meno, un prolungamento degli incentivi all’acquisto. L’Ecobonus istituito dalle leggi di Bilancio 2019 con obiettivo triennale scade infatti oggi.
Senza contare che, per fare solo un esempio, con gli esigui stanziamenti di quest’anno, gli ultimi fondi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, nella fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2, erano andati esauriti in poco più di 28 ore, tra il 27 e il 28 ottobre.
Approfondisci: Tutti gli errori della politica: il punto con Unrae
I rischi della miopia della politica
La miopia della politica rischia di dare un’ulteriore mazzata ad un mercato in difficoltà (leggi i dati di novembre): un’ulteriore calo delle vendite delle auto nel 2022 (o comunque mancata ripresa) porterebbe un danno enorme a tutto il sistema Paese e rallenterebbe in maniera sostanziale il tanto auspicato cammino verso la sostenibilità (dato che senza incentivi, le auto elettriche faticano ancora ad affermarsi).
Inoltre, questa assenza dell’auto nella Legge di Bilancio stona con le dichiarazioni fatte nelle settimane scorse dai ministri competenti (Giorgetti, Cingolani, Giovannini), che avevano promesso aiuti al settore, anche e soprattutto in vista degli ambiziosi (e ad oggi irreali) obiettivi di stop alle motorizzazioni endotermiche.
LA BUONA NOTIZIA SULLA FISCALITÀ
L’unica buona notizia di fine anno è arrivata dall’ordine del giorno proposto dall’Onorevole Sara Moretto, e approvato, che impegna il Governo a “valutare la possibilità di allineare la percentuale di detraibilità dell’Iva e della deducibilità del costi delle auto aziendali ai livelli europei”.
Una battaglia storica di Aniasa, che finalmente nei prossimi mesi potrebbe trovare finalmente un’applicazione concreta. Sarebbe una boccata d’ossigeno fondamentale per le aziende e, in generale, il mondo automotive.
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