Come Mazda potrebbe salvare il diesel
Si chiama e-SkyActiv D e sarà una delle motorizzazioni in gamma alla nuova CX-60, che debutta in queste settimane con il plug-in hybrid. Con potenza fino a 249 CV e consumi di 4,9 litri ogni 100 km, promette di essere uno dei diesel più puliti al mondo.
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Il diesel sembrava in via d’estinzione, ma oltre agli ultimi risultati elettorali, anche alcuni costruttori, come Mazda, potrebbero cambiare le sorti.
Alla presentazione internazionale del SUV CX-60, nuova ammiraglia in gamma, il costruttore nipponico non solo ha confermato orgogliosamente che la vettura, venduta inizialmente con motorizzazione ibrida, avrà anche motori endotermici ma, nel caso del diesel leggermente elettrificato, sarà anche “uno dei più efficienti al mondo“.
Si tratta del nuovo e-Skyactiv D e, in effetti, suscita molto interesse. Soprattutto nel mondo fleet.
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COME FUNZIONA L’E-SKYACTIV D DI MAZDA
Si è detto che Mazda ha definito il suo nuovo propulsore diesel come uno dei più efficienti al mondo, data la promessa di consumi sotto i 5 litri ogni 100 km nonostante la potenza elevata.
Si tratta di un’unità common rail a sei cilindri, a iniezione diretta elettrica da 3.283 cc e installata longitudinalmente. In Itali aarriveranno le versioni da 200 CV e 249 CV, nessuna soggetta a superbollo e la prima con trazione posteriore e la seconda con trazione integrale i-Activ AWD, ma sempre con cambio automatico a 8 rapporti.
Si unisce al sistema il Mazda M Hybrid Boost a 48 Volt, il quale lavora insieme al sistema di combustione DPCI, ovvero Distribution-Controlled Partially Premixed Compression, vera novità della motorizzazione diesel di Mazda.
Per quanto l’azienda non abbia ancora dichiarato il funzionamento nel dettaglio, sappiamo che ogni camera di combustione si compone in realtà da due camere a forma di uovo pensate per migliorare la miscelazione di aria e carburante, per una forma di combustione a bassa temperatura che stia a metà tra la normale accensione del diesel – dove caburante e aria non sono miscelati in modo uniforme nel cilindro – e l’accensione per compressione a carica omogenea.
Insieme alla batteria da 48 Volt, permette di ridurre al contempo le emissioni di NOx e di particolato, non semplice per un motore a combustione; e, in più, di risparmiare a carburante. Anche perché questo sistema facilita il controllo della fasatura di accensione, mescola bene carburante e aria e se usato in modo corretto con il ricircolo dei gas di scarico, tiene basse le temperature riducendo l’impatto di NOx.
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EFFICIENZA OLTRE IL 40%
Con questa tecnologia, Mazda afferma di portare sul mercato uno dei diesel più puliti in circolazione, con un’efficienza termica superiore al 40%, il che significa anche minori consumi.
4,9 litri ogni 100 km ed emissioni di 127 gCO2 / km (inferiore a una segmento B a benzina, di solito tra i 140 e i 150 g) per la configurazione 200 CV; 5,3 litri / 100 km ed emissioni di 137 gCO2 /km per il 249 CV, dato forse ancora più sorprendente.
Il tutto, tra l’altro, senza rinunciare alle prestazioni: la più potente motorizzazione da 249 CV ha una coppia di 550 N/m, con accelerazione 0-100 in 7,4 secondi e velocità massima di 219 km/h.
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