Mercato dell’auto e concessionari: cosa cambia dopo il varo degli incentivi?
Gli incentivi sono il primo passo per risollevare il mercato dell'auto. Ma basteranno per far ripartire un settore profondamente colpito dal Covid? Lo abbiamo chiesto a Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto.
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Il tabù è stato sfatato. Gli incentivi varati ad agosto non riguardano solamente l’elettrico e le alimentazioni alternative, ma anche le motorizzazioni termiche Euro 6. Basterà questa svolta per risollevare il mercato dell’auto e, con esso, il business dei concessionari? Lo abbiamo chiesto al presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino.
“Finalmente, il Governo ha ‘rotto il diaframma’ del tipo di motorizzazione, ovvero non ha più ghettizzato il motore endotermico” sottolinea il numero uno della Federazione, riferendosi alla nuova tornata di agevolazioni, che riguarda le vetture con emissioni fino a 110 g/km. Questa decisione, però, arrivata dopo mesi di confronto tra le associazioni dell’automotive e le istituzioni, da sola non basta per spingere un settore colpito dall’avvento del Covid. De Stefani Cosentino spiega bene perchè.
MERCATO DELL’AUTO: I DUBBI SUL FINANZIAMENTO DEGLI INCENTIVI
Il Decreto Agosto ha rifinanziato i fondi per gli incentivi (500 milioni di euro), ma il riallocamento delle risorse per fasce fa inevitabilmente discutere. “Sono state destinate maggiori risorse alle auto con emissioni da 61 a 90 g/km e meno a quelle con emissioni da 91 a 110 g/km. Doveva essere l’opposto. In generale riteniamo che mettere più soldi da una parte piuttosto che dall’altra sia un’operazione puramente ideologica”. Che non fa bene al mercato, perchè, se la fascia da 61 a 110 g/km da gennaio ad oggi rappresenta oltre il 30% del mercato, le auto più popolari sono certamente quelle da 91 a 110 g/km.
“Speriamo, crediamo e vogliamo che in sede di conversione del Decreto si possa fare un unico raggruppamento” sottolinea il presidente di Federauto.
Un punto di partenza positivo è il dialogo tra il mondo automotive e il Governo, che finalmente in questi mesi, dopo l’avvento del Covid, si è intensificato e ha portato a risultati concreti.
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CONTRATTI SOSPESI PER I CONCESSIONARI
C’è poi un altro punto oscuro susseguente al varo degli incentivi. “Ad oggi (l’intervista è stata effettuata il 26 agosto, ndr.) il mercato dell’auto, ad agosto, ha fatto segnare -44% rispetto a un anno fa (anche se poi, successivamente, il mese si è chiuso in sostanziale pareggio, grazie ad un recupero negli ultimi giorni, ndr.). Questo perchè, pur essendo stati rifinanziati, gli incentivi, sul sito dedicato, non sono ancora disponibili. Quindi abbiamo una tonnellata di contratti sospesi” denuncia De Stefani Cosentino. La piattaforma, infatti, fino al primo settembre non è stata operativa.
I clienti, infatti, prima di finalizzare l’acquisto, vogliono naturalmente avere la certezza dell’incentivo. L’auspicio è che questa assurda situazione possa risolversi già in questi giorni. Ne avremo la prova l’1 settembre, quando usciranno i dati del mese di agosto.
ECONOMIA IN CRISI
Il terzo punto riguarda l’economia italiana e mondiale, in grande crisi a causa della pandemia di Coronavirus. “Siamo in una situazione preoccupante. Chi non ha capacità di spesa, tende ovviamente a rinviare l’acquisto dell’auto” spiega ancora De Stefani Cosentino. Potrebbe non farlo solo in presenza di “particolari incentivi sulle vetture che si possono usare”. Quindi, occorre intervenire per agevolare la fascia più popolare, che ad oggi, alla prova dei fatti, è quella meno incentivata.
UNA FISCALITÀ DA CAMBIARE
C’è, infine, il nodo della fiscalità (scopri perchè l’Italia è penalizzata rispetto agli altri Paesi europei). “La fiscalità dell’auto in Italia è sproporzionata rispetto al resto d’Europa. Non è possibile che solo da noi non si possa detrarre totalmente l’Iva e ammortizzare un tetto massimo di 3.600 euro. Ci sono poi altre questioni, come, ad esempio, quella della tassa di possesso, che oggi è stabilita ancora in funzione della potenza, mentre probabilmente dovrebbe essere calcolata in base alle emissioni di CO2. Su questi punti abbiamo dialogato molto con il Governo e si sono mostrati tutti d’accordo con le nostre istanze”.
Tranne Ministero delle Finanze, però, che ad oggi non le ha accolte. Federauto confida che si tratti di una situazione temporanea e ritiene importante che, finalmente, il confronto sia stato avviato. L’obiettivo, conclude De Stefani Cosentino, è quello di ottenere un cambiamento della fiscalità “con la prossima Legge di Bilancio”. Un riallineamento che ci auguriamo tutti e che farebbe bene non solo al mondo delle auto aziendali, ma all’intero business dell’automotive.
Concludendo: ok gli incentivi di agosto, ma si tratta solo del primo passo. I lavori per far ripartire il mercato dell’auto sono appena cominciati.