Il mercato auto era già malato prima del Coronavirus?
L’emergenza sanitaria Covid-19 si inserisce in una congiuntura già parzialmente negativa per il mercato dell’auto. Le vendite di autoveicoli dovrebbero tornare a crescere solo nel 2021.
Per avere i primi numeri reali sull’impatto del Coronavirus sulle immatricolazioni bisognerà aspettare i dati di marzo. Intanto, le previsioni di Moody’s sulle vendite globali di auto nel 2020 indicano un calo del 2,5%, dopo un calo del -4,6% registrato nel 2019.
Intanto, la divisione commercio internazionale dell’agenzia Onu per commercio, sviluppo, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile Unctad ha redatto uno studio in cui stima in quasi 2,25 miliardi di euro l’impatto economico sul settore automotive dell’epidemia di Coronavirus in Europa, impatto dovuto al calo delle esportazioni a causa della carenza di componentistica prodotta in Cina.
MERCATO AUTO FRAGILE
Il mercato dell’auto già non era in una fase di espansione prima dell’emergenza sanitaria globale del Coronavirus, i cui effetti globali si potranno capire solo nell’arco di mesi. In particolare, abbiamo preso in esame la situazione di tre Paesi.
ITALIA
Come ha detto chiaramente il presidente di Unrae Michele Crisci in questa intervista, la chiusura del mese di febbraio 2020 (-8,78%) è negativa, indipendentemente dal Coronavirus.
L’allarme Covid-19 è scattato venerdì 21, quindi il calo delle immatricolazioni è precedente. Il dato di febbraio ha rivisto al ribasso il primo bimestre dell’anno, -7,3%. Si tratta di due dei tre mesi più importanti per il mercato dell’auto, cioè gennaio, febbraio e marzo e ce riflettono lo stato ancora debole della nostra economia, ancora abbastanza debole.
In senso più generale e numerico, per il mercato del 2020 se noi proiettassimo i risultati dei primi due mesi a tutto il 2020 e ci aggiungessimo un ipotetico ulteriore calo del 10% dovuto al Coronavirus, da marzo in avanti arriveremmo a un mercato di poco oltre l’ 1,65 milioni di auto e, quindi, al collasso. Sarebbe molto difficile da sostenere, 300.000 auto in meno sono un ammanco anche da un punto di vista fiscale. Ci auspichiamo di poterne parlare con i ministri competenti e condividere con loro questi dati.
Michele Crisci, Unrae
CINA
Il mercato cinese, ormai maturo, è in calo da due anni: nel 2019 ha segnato un – 8,2% rispetto al 2018, che a sua volta registrava un -2,8%. Anche i veicoli elettrificati sono in calo del 4%, dopo che i governi locali hanno interrotto le sovvenzioni a favore.
Rimane un mercato importantissimo: nel 2019 sono state vendute 25,77 milioni di vetture (dati China Association of Automobile Manufacturers ), di cui 1,2 milioni sono ibride ed elettriche.
L’arrivo del Coronavirus
Tutto questo prima che arrivasse come uno tsunami il Coronavirus: nei primi 16 giorni di febbraio – secondo le statistiche della China Passenger Car Association – il calo delle immatricolazioni è stato del 92% e addirittura nella prima settimana del 96% con sole 811 vendite in tutta la Cina.
Un mercato azzerato. La buona notizia è che non potrà esserlo per sempre. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma secondo gli analisti di Moody’s, la diminuzione delle vendite sarà del 2.9% nel 2020 a causa di Covid-19. Le vendite di autoveicoli in quello che resta il primo mercato mondiale dovrebbero tornare a crescere nel 2021, con un rimbalzo del 2,5% circa.
Intanto arrivano le primissime contromisure: due grosse città molto coinvolte nell’industria automobilistica – Guangzhou e hanno cominciato a offrire incentivi per rafforzare le vendite.
GIAPPONE
Il Giappone, per decenni riferimento per l’industria automotive e patria di grandi Marchi, è da anni in stagnazione. In particolare, nel 2019 le vendite di nuovi veicoli sono diminuite del 1,9%, (3,28 milioni di automobili, autobus e camion totali, secondo l’associazione concessionari auto giapponesi Jada).
L’aumento dell’Iva
L’attività è stata generalmente positiva nei primi nove mesi dell’anno, ma poi i volumi sono scesi in relazione all‘aumento dell’Iva dall’8% al 10% (dal primo ottobre). A dicembre, le vendite sono crollate del 9,5% su base annua Un dato che dà la misura di cosa potrebbe portare una misura del genere anche in Italia.
A febbraio 2020, le vendite di nuovi veicoli in Giappone sono scese ancora per il quinto mese consecutivo, secondo i dati. Il calo è stimato su quota oltre -10% anno. Questo, ancora prima che si possano compiutamente misurare gli effetti di Covid-19, in particolare riguardo alla chiusura degli impianti in Cina di marchi quali Toyota, Honda e Nissan.