Mercato dell’auto: a maggio -50%, immatricolazioni dimezzate rispetto al 2019
A maggio 2020 i numeri del mercato dell'auto sono ancora molto negativi: 99.711 unità immatricolate, -50% rispetto a un anno fa. Risultati determinati dall'avvento del Covid, ma anche dall'indifferenza del Governo nei confronti del mondo delle quattro ruote.
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Da una parte la crisi determinata dal Covid, dall’altra l’indifferenza del Governo: il mercato dell’auto trae beneficio dalla fine del lockdown, ma come prevedibile a maggio 2020 i numeri sono ancora negativi. Molto negativi. Negli ultimi 30 giorni sono state immatricolate 99.711 unità, -50% rispetto a maggio 2019 (fonte: Unrae).
Guardando i dati dei primi cinque mesi dell’anno, si leggono 451.366 unità, anche qui -50% rispetto allo stesso periodo del 2019. Immatricolazioni, quindi, dimezzate. E occorre sottolineare anche che i numeri di maggio sono caratterizzati, in buona parte, dagli ordini effettuati prima del lockdown.
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MERCATO DELL’AUTO: TUTTI I CANALI CALANO
Meglio di marzo e aprile, certo, ma tutti i canali a maggio 2020 calano in maniera considerevole: -35% i privati e, nel complesso, -69% il noleggio, con il Rac ancora fortemente penalizzato dalla chiusura delle frontiere.
“Il dato delle immatricolazioni di maggio – commenta Michele Crisci, presidente dell’Unrae –, per la maggior parte consegne di ordini sottoscritti prima dell’inizio dell’emergenza da Covid-19, conferma la gravità della crisi senza precedenti che sta attraversando il settore auto”.
CRESCONO SOLO LE IBRIDE E LE ELETTRICHE
In questo contesto, gli unici numeri positivi arrivano dalle auto elettriche e ibride: +18% per le ibride, che, sottolinea Unrae, con 12.618 immatricolazioni arrivano a una quota del 12,5% (contro il 5,4% dello scorso anno), +55% per le elettriche, con 1.816 unità e una quota dell’1,8%.
Male, invece, le alimentazioni tradizionali: auto diesel a -56% rispetto a maggio 2019 e auto benzina -52%. Giù anche GPL (-51%) e metano (-49%).
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SERVONO MISURE URGENTI
L’appello delle associazioni dell’automotive, da settimane, è sempre lo stesso. Secondo Crisci, servono “misure specifiche per il settore automotive” e “un programma strutturale teso a facilitare il ricambio del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini”.
“Chiediamo un regime fiscale pari a quello degli altri Paesi europei a partire dalla detrazione dell’Iva sulle auto aziendali al 100%. Chiediamo inoltre che il sistema bancario trovi forme e modi di accelerare l’erogazione alle imprese della filiera distributiva automotive delle sempre più vitali risorse rese disponibili dal Decreto Liquidità” conclude il presidente dell’associazione delle Case automobilistiche estere.