Mercato auto a due velocità: “Rischiamo l’effetto Cuba”
Una ricerca di Aniasa e Bain & Company mostra come la transizione verso l'elettrico coinvolga - per ora - solo un ristretto numero di italiani. La maggior parte non può ancora permettersi di abbracciare il cambiamento e, di conseguenza, continua a guidare auto sempre più vecchie. Solo il noleggio, al momento, è in grado di "democratizzare" l'elettrico, richiedendo un minore investimento iniziale.
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Gli italiani usano sempre di più l’auto, però il mercato è praticamente fermo. Come è possibile? Lo spiega una ricerca condotta da Aniasa e dalla società di consulenza strategica Bain & Company, presentata in occasione del Rapporto Aniasa 2022: “La mobilità che non cambia – Un’Italia a due velocità, tra chi abbraccia il nuovo…e chi non può ancora permetterselo”
La ragione è che sta aumentando il “divario di mobilità” tra chi può permettersi le nuove auto elettriche e chi invece non può farlo e si affida alla propria vecchia auto, come ci spiega Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company.
Video realizzato da Aniasa nel corso dell’evento di presentazione del Rapporto Aniasa 2022
LE AUTO SI USANO, MA NON SI COMPRANO
La pandemia è ormai alle spalle, come dimostrano gli italiani che sono tornati ad utilizzare i mezzi di trasporto in misura anche maggiore che in passato.
L’auto è utilizzata oggi da circa il 60% in più rispetto al gennaio del 2020. Nonostante la ritrovata mobilità, il mercato è tuttavia nel suo momento di peggior crisi dagli anni ’70.
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INDICE DI MOTORIZZAZIONE RECORD
L’Italia ha un indice di motorizzazione tra i più alti al mondo con 670 auto ogni 1.000 abitanti. Ne guidiamo praticamente più di una ciascuno: le auto per abitante in età di guida (cioè 18-65 anni) sono 1.04.
Nonostante il crollo delle vendite di vetture ed il tasso di motorizzazione tra i più alto, il parco circolante continua però a crescere praticamente senza sosta.
L’EFFETTO CUBA
Ma a farne le spese è l’età media del parco, che continua ad aumentare lasciando presagire un “Effetto Cuba” per la mobilità italiana. Nel 2020 le auto sopra i 15 anni sono il 35%, ed erano solo il 19% nel 2010 e il 16% nel 2000.
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Solo il 42% del parco circolante in Italia ha meno di 10 anni, mentre fino al decennio scorso la percentuale di auto relativamente giovani superava il 60%.
Questi dati ci dicono che l’auto è ancora essenziale per la mobilità degli italiani, che – non potendosi permettere di comprare il nuovo – continuano a usare a oltranza i loro vecchi mezzi.
LE AUTO CALANO SOLO NELLE METROPOLI
La risposta non può essere limitata solo alle nuove forme di mobilità metropolitana, che riguardano solo una parte esigua del circolante. Il dibattito e le forme di innovazione della mobilità sono appannaggio quasi esclusivo delle grandi metropoli (con più di un milione di abitanti).
Il parco circolante in queste grandi città si sta già riducendo: nelle metropoli italiane (Milano, Roma, Torino) le auto sono sempre meno. Allo stesso tempo si assiste ad un ritorno verso i mezzi di mobilità condivisa, che avevano subìto un forte calo durante la pandemia. Ma, al di fuori delle metropoli, né lo sharing né la micromobilità sono una reale alternativa all’auto, al massimo le si affiancano. Anche perché le abitudini di mobilità di sempre non sono cambiate: l’auto ad uso personale rimane saldamente al primo posto tra i mezzi usati di frequente
LE ELETTRICHE SONO ANCORA POCHE
Le auto Full Electric (BEV) aumentano di quota ma sono ancora poco rilevanti, i consumatori preferiscono attendere e, nel frattempo, comprare ibrido mild.
Le BEV si confermano appannaggio delle grandi metropoli, ma il canale privati è ancora indietro e nel primo quadrimestre del 2022 è calato all’1,8% del totale.
I Privati comprano ancora poco l’elettrico, e se lo fanno è quasi solo al Nord. La conferma è nella correlazione tra la penetrazione delle BEV a privati ed il valore aggiunto pro-capite: le auto elettriche sono un bene ancora per pochi.
Questa evidenza emerge chiaramente anche dall’opinione dei consumatori, che ritengono il costo eccessivo uno dei fattori di allontanamento dagli EV. Il mercato è prigioniero di contraddizioni strutturali; il noleggio è l’unico canale in grado di “democratizzare le novità”, rendendole accessibili a tutti.
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