Mercato auto in Europa, l’ottobre più nero: -29,3% di immatricolazioni
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Il mercato auto europeo ad ottobre segna perdite ingenti. Nell’area Ue, Efta e Uk si registra il -29,3% di immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Percentuale che scende al -34,3 sul 2019, pre Covid.
Questo è il quarto mese di fila con segno rosso. Il risultato negativo è certamente condizionato dalla crisi dei semiconduttori, che ha provocato uno stallo nella produzione e nelle vendite.
Prendendo in considerazione i numeri dei primi 10 mesi di quest’anno, il recupero sul 2020 è stato soltanto del 2,7%. In termini di vendite si parla di 6.000 autovetture in più immatricolate rispetto al periodo di blocchi e lock down provocati da Covid-19.
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ROSSO PER VW, STELLANTIS E RENAULT, SALVA HYUNDAI
Le perdite peggiori le registra proprio il primo Gruppo per volumi in Europa, Volkswagen. La Casa perde il 41,9% di immatricolazioni a ottobre.
Unico brand a non avere segno negativo è Porsche, che segna +2,9% nel periodo gennaio-ottobre.
Stellantis perde invece il 31,6% (anche se resta a +3,2% da gennaio). Meno 31,5% anche nel Gruppo Renault che dall’inizio dell’anno è sotto del 10,8% sulle immatricolazioni del 2020.
Hyundai unica mosca bianca: segna +6,7% con le immatricolazioni in ottobre, del 22,3% da gennaio.
Perdono volumi anche Bmw con -22,1% (comunque in positivo rispetto al 2020). Anche il Gruppo Daimler è a -34,3%, e da gennaio ad ottobre marca un -8,9% per colpa delle immatricolazioni Mercedes, in calo dell’11% da inizio anno.
Per Toyota negativo il mese, ma come Hyndai recupera il 15% sul 2020.
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IRLANDA E CIPRO MOSCHE BIANCHE DEL MERCATO
Gli unici mercati ad uscirne illesi sono Irlanda e Cipro. I risultati nel periodo gennaio-ottobre infatti vedono le perdite colpire anche la Germania, che perde oltre il 5% rispetto al corso del 2020.
Fanalino di coda nel mercato sono Germania, Italia e Francia. Male anche Spagna e Uk che registrano rispettivamente -20,5 e -24,6%.
Un forte impatto l’ha fatta la fiducia dei consumatori che, con il riacuirsi della pandemia, è decisamente indebolita.
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