Vale di più la tua auto vecchia o un bitcoin?
La crisi dei chip, la mancanza di semiconduttori e materie prime, le concessionarie vuote. Tutto questo ha provocato un rialzo del valore dell'usato auto, che ha superato la crescita del Bitcoin. Ma è solo una bolla?
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Lo avreste mai detto che la vostra vecchia auto sarebbe arrivata a valere più di un bitcoin? Ebbene, è così. In epoca di chip shortage, mercato fermo e concessionari vuoti, il mercato delle auto usate ha superato quello delle cripto valute.
Jim Bianco, presidente della società di ricerche di mercato Bianco Research, ha spiegato alla CNBC la situazione.
“Negli ultimi quattro mesi, i prezzi delle auto usate sono saliti del 20%. Una crescita superiore a quella dell’indice S&P, ma anche a quella del bitcoin. A partire dal 15 dicembre, l’ultima serie di dati che abbiamo, stanno accelerando sempre più in alto. Non si vede ancora il picco, almeno per ora“.
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IL MIGLIOR INVESTIMENTO
Bianco quindi conferma: il miglior investimento, oggi, è un’auto usata. A differenza della speculazione finanziaria che ha fatto andare alle stelle il bitcoin, quello dell’usato è un mercato creato dalla domanda.
Giusto per dare qualche numero, il bitcon, negli ultimi 6 mesi, ha oscillato tra i 29 mila ai 43 mila dollari (attuali), raggiungendo picchi di 58 mila dollari.
Un segnale evidente del trend è nelle assicurazioni auto. I premi infatti stanno aumentando in linea con l’incremento di valore delle vetture.
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QUANTO VALE LA TUA AUTO USATA?
I numeri cui fa riferimento Bianco sono quelli del mercato Usa, ma in Europa il trend simile. Il prezzo medio per un’auto nuova a novembre era poco sopra i 46 mila dollari. Per l’usato si è arrivati a 27.569 dollari: la crescita registrata quindi è stata del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“Ha tutte le caratteristiche di una bolla“, chiarisce Jim Bianco. “Le auto usate dovrebbero essere beni che si svalutano. Non dovrebbero salire di prezzo“.
Il problema è che il perdurare della crisi di semiconduttori e materie prime potrebbe provocare ulteriori rialzi, almeno ancora fino a che non sarà disponibile prodotto nuovo.
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