Mercato dell’usato: vendite in calo del 16,8%, crescono i prezzi
Nel mese di ottobre il mercato dell'usato si è arenato, anche a causa dell'insufficiente giacenza di prodotto che sposta i potenziali acquirenti del nuovo. Le vendite sono a - 16,8% sul 2020 e - 18,2 sul 2019. E ad inibire ulteriormente le vendite, c'è l'aumento dei prezzi.
Dopo le speranze concesse durante la prima parte dell’anno per le vendite dell’usato, il mese di ottobre segna un brusco cambio di direzione.
La maggior parte dei concessionari infatti dichiara giacenze non sufficienti a coprire la domanda sia per le vetture nuove (che hanno registrato anch’esse un calo di vendite) sia per quelle usate.
Secondo le cifre di UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, il mese di ottobre segna un negativo. Meno 16,8% sul 2020, con 297.892 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture.
Prendendo in considerazione i 2.887.375 passaggi dei primi 10 mesi, il 2021 indica comunque un incremento del 18% sul 2020, ma una anche flessione del 18,2% sullo stesso periodo 2019.
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FLOP DELL’USATO: POCHE AUTO, A PREZZI ALTI
L’interruzione nella fornitura di auto nuove, messa a repentaglio dalla crisi dei semiconduttori, si sta ora ripercuotendo sull’intero mercato.
Molti dei potenziali acquirenti di vetture nuove ha ripiegato sul mercato dell’usato, che non è però stato in grado di rispondere efficacemente alla domanda.
Così, se nel primo semestre le vendite di usato avevano avuto un andamento decisamente positivo, a luglio la situazione ha iniziato ad evolvere.
A pesare è anche la coda lunga dei lockdown. Durante la pandemia il mercato si era bloccato e sono venute a mancare anche le vetture dismesse dal noleggio per riempire i piazzali dei concessionari.
Conseguenza diretta dell’assottigliarsi delle giacenze è stato poi l’aumento dei prezzi, che ha inibito ulteriormente le vendite.
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