Mercedes Classe C, è ancora tempo di diesel elettrificato
L'efficienza della motorizzazione, specialmente sulle lunghe distanze, è potenziata dal supporto elettrico - Mild Hybrid e Plug-in benzina (prossimamente anche diesel) - funzionale nella guida urbana. I diesel di Classe C svettano per pulizia, grazie al duplice trattamento SCR
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Parola d’ordine: elettrificazione. Il capitolo più recente della storia Mercedes Classe C racconta di un percorso verso l’efficienza, le basse emissioni, la sostenibilità, fatto di motorizzazioni tutte con una quota di apporto della componente elettrica, sulla propulsione termica.
ELETTRIFICAZIONE A TUTTO CAMPO, DIESEL COMPRESO
Il punto più alto è rappresentato dalla soluzione ibrida plug-in, una materia che a Stoccarda maneggiano abilmente da tempo e, pressoché unici sulla scena, con una pluralità di abbinamenti dell’elettrico alla componente termica.
Anche nuova Mercedes Classe C andrà a strutturare la propria offerta – e completare la gamma ibrida plug-in – introducendo accanto alla C 300 e, ibrida plug-in benzina, una variante “de”, sigla che dice dell’ibrido plug-in turbodiesel.
Il meglio di due mondi tra loro agli antipodi, come la mobilità urbana e quella sulle lunghe distanze autostradali. L’efficienza di un diesel pulito abbinata all’autonomia, ampia, in elettrico.
Si tratta di soluzioni ibride plug-in dal piglio parecchio dinamico, come narrano i 313 cavalli del sistema Mercedes C 300 e, berlina e station wagon. Profilo che meglio di addice a una Classe C sportiveggiante nello stile moderno.
DIESEL E MILD HYBRID, TOP D’EFFICIENZA
Ecco, se l’elettrificazione da oltre 100 km di autonomia in elettrico costituisce il punto più alto della proposta, tutte le motorizzazioni pensate per la media Mercedes sono improntate a una forma di supporto elettrico.
Avviene per i tre turbodiesel 2 litri di cilindrata, avviene per il turbo benzina 1.5 litri. Ad accomunare soluzioni tra loro molto diverse per livelli di potenza e prestazioni c’è un’idea di apporto mild-hybrid, ovvero, di supporto al motore termico nelle fasi di accelerazione e non solo. L’Integrated Starter Generator (ISG) è il dispositivo mediante il quale Classe C – 200 d, 220 d, 300 d, C 200 – recupera energia nelle fasi di rallentamento, la immagazzina in una compattissima batteria agli ioni di litio e la restituisce sotto forma di 20 cavalli aggiuntivi.
Avviene nei frangenti di accelerazione, come anche nella riattivazione del motore dopo una fase di coasting a motore spento. I consumi ringraziano, vista la possibilità di procedere a motore spento per fasi prolungate, con trasmissione disaccoppiata dal motore. È il frangente di sailing, di veleggiamento sull’abbrivio guadagnato.
Alla base del sistema mild hybrid c’è una gestione elettronica che coordina le tipologie di comportamento che il “super-alternatore” deve attuare, tra recupero d’energia, veleggiamento a ridottissimo attrito, surplus di potenza a supporto del motore termico.
PULIZIA ASSOLUTA CON IL DOPPIO SCR
Ecco, in questa visione comune del ruolo dell’ISG, dispositivo collegato mediante una cinghia all’albero motore, si differenziano le formule del motore termico, tra un’unità turbodiesel 2 litri e una turbo benzina 1.5 litri.
I diesel, quindi Mercedes C 200d, C 220d, C 300d, sono accomunati dall’avere un sistema di trattamento dei gas di scarico con duplice SCR. Il processo di Selective Catalytic Reduction prevede l’utilizzo di AdBlue per abbattere gli NOx allo scarico. Il duplice dispositivo presente sui motori diesel Mercedes è differenziato nell’installazione: uno più vicino ai collettori di scarico, un secondo più distante.
Questo fa sì che entrambi i sistemi operino su valori di temperatura del motore e dei gas di scarico differenti, ottimizzando il trattamento sull’intero arco di temperature. Quindi, che sia nell’avvio a freddo o nell’utilizzo del motore “a caldo”, il trattamento con due catalizzatori SCR assicura un diesel pulitissimo, sempre.
CONSUMI, I NUMERI DEI MILD HYBRID
Guardando al motore turbo benzina 1.5 litri di Mercedes C 200, ecco un mild hybrid da 204 cavalli e 250 Nm, supportati da 20 cavalli prodotti dall’ISG. Cubatura compatta, prestazioni importanti, visti i 231 km/h e a fronte di consumi molto interessanti: 6,5 lt/100 km nel ciclo WLTP, per 149 g/km di emissioni di CO2 dichiarate.
Il fronte del mild hybrid turbodiesel, invece, si compone della soluzione C 200 d da 163 cavalli e 380 Nm di coppia motrice, per un consumo dichiarato di 4,5 lt/100 km (118 g/km di CO2). Vivace in accelerazione, copre lo 0-100 km/h in 7”7.
Un gradino più su, ecco C 220 d, che a fronte di un consumo dichiarato in 4,9 lt/100 km (da 130 g/km le emissioni di CO2), sviluppa 200 cavalli e 440 Nm, numeri da diesel sportivo che trovano conferma nelle prestazioni: 245 km/h e 7”3 in accelerazione. Top di gamma è la proposta C 300 d, altro mild hybrid e ulteriore profilo sportivo. I consumi restano sempre sotto controllo, dichiarati in 5 lt/100km per emissioni di CO2 a partire da 131 g/km.
Quel che compie un sostanziale balzo in avanti è il dinamismo garantito da i 265 cavalli e ben 550 Nm di coppia motrice: 5”7 in accelerazione e 250 km/h di velocità massima, non lasciano dubbi. Ricordando sempre l’apporto dei 20 cavalli espressi dall’ISG del sistema mild hybrid, vale dire delle opzioni 4Matic, trazione quattro ruote motrici che Classe C popone in alternativa alla trazione posteriore su C 220 d e C 300 d.
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