Micromobilità elettrica: i monopattini equiparati alle bici per legge
Arriva la norma che regolamenta il “micro”, cioè la micromobilità elettrica. Serve a indicare quali disposizioni devono rispettare gli utenti di monopattini elettrici, hoverboard, monowheel e segway.
COSA DICE LA LEGGE
A fare ordine nella confusione, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2019 della norma che, all’articolo 75, equipara i monopattini elettrici ai velocipedi. Così entra formalmente in vigore il decreto ministeriale Micromobilità del 4 giugno 2019 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 luglio) che permette la circolazione di questi nuovi veicoli – compresi i Segway – in ambito urbano e sulle normali sedi stradali, appunto come le biciclette.
DI QUALI MEZZI PARLIAMO
Il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale precisa che questa equiparazione è riservata solo ai “monopattini che rientrano nei limiti di potenza e velocità” definiti dal decreto del 4 giugno e cioè:
- con una potenza massima di 0,5 kW
- con una velocità entro i 20 km/h
Viene così operata una sostanziale distinzione fra i monopattini elettrici (e i Segway con manubrio) da altre nuovi dispositivi come hoverboard e monowheel, la cui circolazione può essere autorizzata solo in determinate zone definite dai singoli Comuni, come le aree pedonali e le piste ciclabili.
Sì allo sharing
Questa nuova norma risolve anche il problema dei servizi di sharing, avviati in diverse città italiane (e in molti casi bloccati) perché questi veicoli non erano di fatto contemplati dal Codice della Strada.
I monopattini elettrici sono i mezzi più diffusi fra la micromobilità elettrica, con diverse soluzioni di mobilità in tutto il mondo. Hoverboard, segway e monowheel sono dispositivi dispositivi auto-bilanciati, i monopattini elettrici no.
MICROMOBILITÀ ELETTRICA AL VIA
Una platea di soluzioni per spostarsi in città a zero emissioni. Circolare nelle zone pedonali, su piste ciclabili e spazi appositi, con dispositivi che, in prospettiva, diventano il complemento di una mobilità multimodale, per coprire l’”ultimo miglio” e arrivare a destinazione.
Già con il decreto ministeriale Micromobilità dell’estate 2019 il Ministero dei Trasporti ha emanato il decreto attuativo che regolamenta l’utilizzo di dispositivi per la micromobilità, finora assenti dal Codice della Strada, destinati a far parte del testo riformato.
Tutti i mezzi dovranno essere dotati di “clacson” e, per circolare dopo il tramonto – e in condizioni di scarsa visibilità – di luce anteriore e catadiottri. In assenza, sarà obbligatorio trasportali manualmente.
LE SPERIMENTAZIONI DEI COMUNI
Il decreto attuativo rimette ai Comuni la richiesta di avvio della sperimentazione, richiesta che potrà durare tra i 12 e i 24 mesi, lasso di tempo entro il quale dovrà prodursi al Ministero dei Trasporti un resoconto, 3 mesi prima del termine della sperimentazione, sul servizio attivato.
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La regolamentazione vale, ovviamente, tanto per dispositivi di micromobilità elettrica privati che per i servizi di noleggio che dovessero essere attivati nelle diverse città. Questi ultimi avranno l’obbligo di attivare una copertura assicurativa.
Nella logica di una mobilità intermodale, i Comuni dovranno farsi carico di attivare la necessaria promozione presso le infrastrutture di trasporto principali. Pubblicizzare il servizio di mobilità su segway, monopattini elettrici, monowheel e hoverboard e le aree nelle quali sarà consentito circolare, farlo presso stazioni, aeroporti, porti e autostazioni.
LE REGOLE PER MONOPATTINI E SIMILI
La sperimentazione interesserà aree specifiche, che verranno identificate da una segnaletica apposita. Tutti i dispositivi “micro” dovranno essere dotati di un limitatore di velocità regolabile, per adeguare l’andatura alle diverse aree.
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Dove si può circolare con i segway, hoverboard, monopattini e monowheel? Nelle aree pedonali, a una velocità inferiore ai 6 km/h; solo segway e monopattini potranno circolare su percorsi pedonali e ciclabili, su piste ciclabili con una sede propria, nelle “Zone 30”, strade di nuova istituzione dal Codice della Strada, su strade già con limite di velocità di 30 km/h. In questi spazi il limite di velocità del segway o monopattino dovrà essere di 20 km/h.
LA SEGNALETICA
Nelle zone dove sarà ammessa la circolazione, verrà installata una segnaletica specifica per ciascuna tipologia di microdispositivo ammesso, ecco alcuni esempi:
ALLA “GUIDA” MAGGIORENNI O PATENTATI AM
I Comuni produrranno le delibere per individuare i percorsi sui quali si potrà circolare. Ma chi potrà muoversi su tali dispositivi? Sarà necessario essere maggiorenni, oppure, se minorenni sarà necessario essere in possesso del patentino AM, quello richiesto per la guida dei ciclomotori 50 cc.
Vietato trasportare un passeggero o trainare altri. Obbligatorio, al tramonto, indossare giubbino o bretelle ad alta visibilità sulle Strade 30 o con limite di velocità di 30 km/h.
INCIDENTI, I RISCHI NON SONO MINORI
Il “micro” della tipologia di mobilità non rende micro i rischi della mobilità, anche su aree determinate. È del 12 giugno la notizia del primo incidente mortale in monopattino, a Parigi un ragazzo di 25 anni è stato investito da un camion al quale non ha dato la precedenza.
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Regolamentare la mobilità su segway e simili è un’esigenza tanto quanto lo è capire, da parte dei “guidatori” – tali devono considerarsi gli utenti della micromobilità elettrica – che la strada e gli spazi sono in condivisione e i rischi di incidenti non diminuiscono certo per le ridotte velocità in gioco.
Giungla da evitare anche nell’abbandono dei mezzi. Sempre richiamando Parigi, il sindaco Anne Hidalgo ha bandito il parcheggio sui marciapiedi. In Italia, il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prevede che i servizi di noleggio realizzino aree di sosta dedicate, soprattutto nei punti a elevato scambio.